Orlando Julius è uno di quegli sperimentatori musicali che se nati in Europa sarebbero oggi osannati da larghi strati di intellettuali affastellati. Orlando Julius invece è nigeriano e quindi non molto conosciuto. La sua carriera inizia negli ’70 suonando il sax e con le commistioni tra il jazz, l’afrobeat e il funky, e va avanti così. Nel settembre scorso finalmente si unisce agli Heliocentrics per dar vita a rivisitazioni di quel primissimo e poco conosciuto periodo e in particolare dell’LP del 1973, Orlando Julius and The Afro Sounders, insieme a brani nuovi.

Il disco, intitolato Jaiyede Afro, è una perla degna del miglior Mulatu Astatke, con cui tra l’altro gli Heliocentrics – collettivo di Londra molto attento alla scena musicale africana – negli ultimi anni avuto molte e proficue collaborazioni. A differenza di Mulatu, Orlando Julius non ha avuto un Jim Jarmush che gli desse la notorietà occidentale che merita: tutti abbiamo imparato ad apprezzare la musica etiope “che fa bene al cuore” grazie a Broken Flowers.
In compenso, come in tutte le cose, ciò rende il piacere del descubrimiento tanto più intenso quanto appassionata, profonda e intima è la musica di Orlando Julius. Risuona, oltre che nella ritmica, una dose maggiore di Africa nel cantato e nei cori rispetto ai puri andamenti jazz tipici di Mulatu, di cui comunque si ritrovano tanti stilemi.

Il tour prevede quattro date italiane e Bologna si fa valere: tra Milano, Roma e Torino c’è anche il Locomotiv di via Sebastiano Serlio dove Orlando Julius e gli Heliocentrics suoneranno venerdì 13 febbraio alle 22:30. Ingresso 15 euro con tessera AICS obbligatoria.

Potete ascoltare Jaiyede Afro a questo link.