La lucida pazzia dei Nobraino

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Non delude le aspettative il quintetto di Riccione, dal vivo lo scorso 31/3 al Locomotiv

 

nobraino-list02Chi: Nobraino
Cosa: Report del concerto
Quando: 30 marzo 2012
Dove: Locomotiv Club, Bologna

Normale pogare a un concerto rock. Antico retaggio di un genere che più volte dato per morto, ucciso dalla patina dei suoni virtuali, dal vivo riesce ancora a concedere. Un po’ meno normale è che a pogare sia il cantante, mentre canta. E senza perdere un attacco, senza mai la voce che trema. Normalissimo se la band sono i Nobraino 

Non delude le aspettative il quintetto di Riccione, dal vivo lo scorso 31/3 al Locomotiv

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IN BREVE Chi: Nobraino Cosa: Report Quando: 30 marzo 2012 Dove: Locomotiv Club, Bologna

di Simone Arminio

Normale pogare a un concerto rock. Antico retaggio di un genere che più volte dato per morto, ucciso dalla patina dei suoni virtuali, che dal vivo riesce ancora a concedere qualcosa. Un po’ meno normale è che a pogare sia il cantante. Mentre canta. E senza perdere un attacco, senza mai la voce che trema. Normalissimo se la band sono i Nobraino. Chi d’altronde ha già visto un concerto di Lorenzo Kruger e soci può non concedersi stupore. Agli altri resti una piacevole verità, ribadita l’altra sera al Locomotiv Club di Bologna: l’abbattimento dei confini tra palco e pubblico è la costanza di questa stralunata banda di poeti.

Frutto di un percorso in bilico tra stile e stomaco che per loro e nostra fortuna è ancora in ascesa. Con uno stile sempre scintillante, corroborato da una buona crescita scenica e sonora. Stabile la lirica, che è un pilastro fin dagli esordi. Ne è passata di acqua sotto ai ponti dai concerti del “The best of” (chiamare così il proprio esordio, converrete, avrebbe dovuto farci presentire qualcosa). La novità presentata dal vivo oggi, sei anni dopo, si chiama “Disco d’oro”. E se il successo di “No Usa! no Uk!” non si è ancora esaurito (arrendiamoci a un fatto: i grandi classici della band sono perle recenti come “La giacca di Ernesto”, “Grand Hotel” e “Titti di più”), i brani di più recente fattura dimostrano di saper reggere il gioco.

La band parte già in tiro, il buon Kruger si scalda al quarto pezzo. Il loro pubblico non è ancora tutto zoccolo duro, e forse vivaddio non lo sarà mai, perché i Nobraino mostrano di saper fare di ogni platea terra di conquista. Nonostante l’approccio sia tosto: la pratica punk dell’offesa al pubblico, giocattolo preferito dal frontman (in buona compagnia del suo arrampicarsi su finestre e strutture della sala), seppure smaccatamente sbruffona riesce ancora a interdire qualcuno. Questa volta il gioco dello stravolgimento degli schemi è reso inedito da un malfunzionamento di un radiomicrofono. E se la rottura delle consuetudini provoca di suo sempre un certo effetto, è ancora impagabile vedere un cantante fare cenni muti al fonico poi, anziché attendere l’assistente di palco, scavalcare di buon passo il palco, fendere il pubblico e raggiungere il mixer in proprio. Da quel momento lo show Nobraino può cominciare. Il copione è fatto di rassicuranti cliché, eppure non è mai scritto davvero.  Prevede bicchieri di birra raccolti dal pavimento per diventare casse di risonanza tra bocca e microfono, spallate convinte a chi se la ride, pogo selvaggio durante le strofe e qualche eccesso, come la carrozzina chiesta in prestito a un disabile.

Difficile mantenersi in equilibrio sul limite, di questo bisogna prendere atto. E sperare di non cadere dal soffitto su cui si è saliti cantando, mantendo una buona performance vocale, cosa che in fin dei conti dovrebbe essere prioritaria. Plauso a Kruger, perciò, e ovazione per la band, che sa tenere ben salda e creativa la barra sonora nonostante le pazzie. Sarà per questo che, nel gioco degli eccessi, alla fine tutto torna. Nel marasma che crea, il quintetto di Riccione riesce persino a officiare il rito di un nuovo inedito: questa volta è “Esca viva”, proposto a fine serata. Un rimando ideale tra poesia, rock e un pizzico di nonsense. Ingredienti ormai tipici dei Nobraino, su disco come in live: due esperienze che ci sentiamo vivamente di consigliare.

2 aprile 2012

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