Il balcone della vanità: una riflessione sul potere ispirata a Elias Canetti

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L’ITC di San Lazzaro propone ancora una volta una commedia politica per guardare alla contemporaneità

 

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Cosa: Il Balcone delle vanità
Chi:
Compagnia Teatro dell’Argine
Quando: da mercoledì 13 marzo a domenica 17
Dove: ITC Teatro di San Lazzaro, Via Rimembranze, 26
Info: Biglietteria 051-6270150. Siti: www.itcteatro.it – www.argine.it

di Cristian Tracà

Una riflessione sul potere e sul rapporto che si instaura tra chi comanda e chi si fa comandare.

L’ITC di San Lazzaro propone ancora una volta una commedia politica per guardare alla contemporaneità

 

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IN BREVE  Cosa: Il Balcone delle vanità Chi: Compagnia Teatro dell’Argine Quando: da mercoledì 13 marzo a domenica 17 Dove: ITC Teatro di San Lazzaro, Via Rimembranze, 26 Info: Biglietteria 051-6270150. Siti: www.itcteatro.it – www.argine.it

 

di Cristian Tracà

 

Una riflessione sul potere e sul rapporto che si instaura tra chi comanda e chi si fa comandare. Dopo il bellissimo spettacolo di Ascanio Celestini l’ITC Teatro di San Lazzaro torna a proporre un testo che ruota attorno alla riflessioni sulla politica di massa e i suoi rischi di degenerazione, per via dei legami singolari che nutre con le tendenze alla demagogia.

Il balcone della vanità, questo il titolo dell’opera diretta dal regista e drammaturgo Vincenzo Picone, che partendo dallo scritto di Elias Canetti sulla nascita e sugli sviluppi del potere (e dal suo testo teatrale La commedia della vanità) compie un viaggio in una non specificata cittadina, chiaramente metaforica.

In medias res si arriva all’interno di un mondo in cui un divieto ha proibito di poter mantenere viva ogni rappresentazione di sé e del mondo, abolendo per prima cosa ogni specie di specchio dalle case e dalle strade di questo paese. Quasi un’iconoclastia che avvolge nel divieto anche ogni tipo di ritratto e quadro.

L’obiettivo della messa al bando della raffigurazione è la lotta alla vanità, male principe di questo cronotopo portato sulle tavole del palcoscenico. La mente che sta dietro a questo progetto di rimozione delle costruzioni di immagine è ignota ai personaggi, che nel corso dell’azione acquistano la coloritura del grottesco, in preda alla smania che li attanaglia dal giorno dell’attuazione del decreto.

Nutrito il cast degli attori: Alessandro Aiello, Francesca Bagnara, Giada Borgatti, Lorenzo Cimmino, Giulia Franzaresi, Simone Maurizzi, Giulia Ventura. Dieci i personaggi interpretati da questo gruppo di artisti, più un portiere dai tratti luciferini che presenta questa carrellata di uomini e donne che si ritrovano ad agire in uno schema di cui non conoscono le regole e il senso ultimo.

Ad essere portate in scena sono le virtù, ma anche le manchevolezze, delle categorie sociali: si spazia dall’operaio al maestro, dal predicatore alla prostituta. Il gioco si trasforma presto in una metaforica condizione di guardie e ladri, dinamica assai tipica peraltro di tutte le forme politiche non democratiche; solo in pochi rimangono infatti ad osservare lucidamente il cambiamento, tutti gli altri si muovono nella nuova trama, chi ergendosi a ingranaggio del sistema e controllando, chi subendo passivamente.

Sparisce la rappresentazione di sé e di ciò che circonda ma non la strategia bassa di seduzione del potere: Picone sottolinea la permanenza dei falsi sorrisi, delle parole ricercate, del linguaggio persuasivo che fa leva sulla debolezza identitaria e intellettuale degli uomini.

13 marzo 2013

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