Bjork, violently happy in Iceland

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Alla ONO Arte una mostra sull’Islanda, fucina di musicisti “violentemente” creativi

 

bjork-violently-happy post01Chi: Björk, Sigur Ros e altri artisti islandesi
Cosa:
mostra fotografica “Bjork: Violently happy in Iceland”
Quando: 27 giugno – 19 settembre
Dove: ONO Arte Contemporanea, via S.Margherita 10
Costo: ingresso libero
Info: sito ONO Arte

di Erika Gardumi

 

Si dichiara “violentemente felice” Björk in una delle sue canzoni, piegando così un avverbio tradizionalmente negativo in una particella…

Alla ONO Arte una mostra sull’Islanda, fucina di musicisti “violentemente” creativi

 

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IN BREVE Chi: Björk, Sigur Ros e altri artisti islandesi  Cosa: mostra fotografica “Bjork: Violently happy in Iceland”  Quando: 27 giugno – 19 settembre  Dove: ONO Arte Contemporanea, via S.Margherita 10  Costo: ingresso libero  Info: sito ONO Arte Immagini: Björk ©photosynthesis + Ólafur Arnalds ©Hörður Sveinsson. In basso Sykur ©Hörður Sveinsson

 

di Erika Gardumi

 

Si dichiara “violentemente felice” Björk in una delle sue canzoni, piegando così un avverbio tradizionalmente negativo in una particella rafforzativa e appassionata, così bene adattabile alla sua Terra: l’Islanda. Una landa “violentemente” desolata, ma anche “violentemente” affascinante, dove la natura tiene in scacco l’uomo attraverso la potenza dei suoi elementi: ghiaccio e vulcani, aurore boreali e geyser. Una terra che permette ai suoi artisti di essere violentemente felici, come racconta la nuova mostra fotografica della ONO Arte “Björk: violently happy in Iceland”, una raccolta di 50 scatti inediti per l’Italia che ritraggono alcuni dei talenti più rappresentativi del panorama musicale islandese.

Personaggi tutt’altro che sconosciuti, a differenza dell’Islanda stessa: si pensi al fenomeno Björk, o all’osannato post-rock dei Sigur Rós, o al recente e travolgente successo dei Of Monsters and Men (in concerto a Bologna a marzo 2013). E insieme a loro tanti altri nomi (più o meno pronunciabili) che se non proprio famosi sono quantomeno diventati ricercati punti di riferimento per la scena sperimentale rock, elettronica e persino classica. Quello che li unisce, il loro legame segreto, sembra essere una forma di “violenta” creatività che attraversa la loro produzione artistica e la trasforma in un’esperienza estetica a tutto tondo, dove spesso la musica viene declinata in forme grafiche, di design o immagini video coordinate tra loro e di forte impatto emotivo. Si pensi alla Björk attrice (per Lars Von Trier è la protagonista Dancer in the Dark), o all’incredibile album “( )” dei Sigur Rós dove le tracce sono tutte senza titolo e gli ascoltatori stessi sono stati invitati dalla band a trovare dei nomi per i brani in base alle emozioni che provavano ascoltandoli. bjork-violently-happy interno

Una capacità quasi sinestetica di fusione tra arti che probabilmente rende i musicisti islandesi estremamente affascinanti anche per i fotografi, attenti a cogliere il dialogo tra facce dai tratti così particolari, la loro musica, l’arte, la loro terra, il loro stile che sembra far toccare le estremità di minimale e eccessivo. I ritratti fotografici della mostra sembrano forgiati da quegli stessi elementi naturali che animano l’Islanda: espressioni e pose intense “congelate” nel ghiaccio del bianco e nero, all’improvviso irradiate come aurora boreale di un colore pieno e sovraccarico che si fonde con i sorrisi e la complicità. Complicità tra i membri della band, ma anche con lo spettatore, chiamato a partecipare di un sincero divertimento nel fare arte.

Chi visita la mostra è invitato ad essere contemporaneamente spettatore e ascoltatore dell’arte dato che – come spesso accade alla ONO Arte – la fotografia cattura musicisti la cui immagine si fonde indelebilmente con la propria storia sonora. Questo movimento che va dalla musica all’immagine è rafforzato e ribadito dagli spazi della Galleria, che ospitano anche uno shop di vinili e cd, dove è possibile trovare la declinazione musicale dei ritratti appesi alle pareti, in un’esperienza a tutto tondo che potremmo definire “violentemente” islandese.

La mostra è aperta fino al 19 settembre con una piccola pausa estiva dal 5 al 25 agosto.

 

03 luglio 2013

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