Frontier, la linea dello stile. A Bologna la Street Art come strumento di riqualificazione urbana

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Tanti nuovi interventi per la seconda edizione del progetto Frontier

 

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Cosa: Frontier 2014
Quando: dal 30 giugno al 7 agosto 2014
Dove: Via Beroaldo, Piazza Caduti del Lavoro, Via XXI aprile 1945, Via Scipione dal Ferro, Via Gianni Palmieri

di Andrea Marino

Due anni fa, alla prima edizione del progetto, notammo come fosse una conquista recente chiamarla “Street Art”. Oggi, Fabiola Naldi, co-organizzatrice insieme a Claudio Musso di questa piattaforma in divenire che è Frontier…

Tanti nuovi interventi per la seconda edizione del progetto Frontier

 

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IN BREVE  Cosa: Frontier 2014 Quando: dal 30 giugno al 7 agosto 2014 Dove: Via Beroaldo, Piazza Caduti del Lavoro, Via XXI aprile 1945, Via Scipione dal Ferro, Via Gianni Palmieri

 

di Andrea Marino

 

Due anni fa, alla prima edizione del progetto, notammo come fosse una conquista recente chiamarla “Street Art”. Oggi, Fabiola Naldi, co-organizzatrice insieme a Claudio Musso di questa piattaforma in divenire che è Frontier, rivendica per gli street artist la semplice etichetta di “artista” e non più (solo) quella di “artista di strada”. Una richiesta legittima e pienamente fondata nel fatto che ormai è sempre più frequente vedere riconosciuto il valore di questa forma d’arte, i cui esecutori sono chiamati con frequenza crescente da figure istituzionali a cimentarsi in performance elaborate e autorizzate. Come quelle previste per la seconda edizione di Frontier, durante la quale sei (street) artisti dipingeranno secondo i propri stili le facciate di diversi edifici bolognesi.

Una “mostra a cielo aperto” – dice Claudio Musso – perché “queste forme d’arte rifuggono la musealizzazione“. Vero. E in effetti verrebbe da pensare che questo rifiuto per gli spazi chiusi, e forse anche per quelli istituzionali, sia un tratto costitutivo della street art, e che dunque in tal senso l’aspetto “street” di questi tipi di arte sia in effetti imprescindibile.
Eppure la peculiarità di Frontier è proprio questo capovolgimento del ruolo della street art: non più imbrattamento o sporcizia, ma addirittura strumento di riqualificazione urbana. L’arte, dal MAMbo e dalla Manifattura delle Arti, porta il suo potere taumaturgico verso le periferie.

Sembrerebbe una sorta di processo di “hipsterizzazione” della street art. Nata dal basso, appunto per le strade, è in effetti entrata nei musei: a cominciare da Banksy, uno degli esponenti più illustri a livello mondiale, e continuando con i vari Invader e compagnia. Alcuni, tra cui probabilmente Banksy stesso, avrebbero non poco da ridire sulla distinzione che si fa tra la “street art bella” e quella che è “solo sporcizia”, per alcuni, ma resta libera espressione per altri. Ma tant’è, il senso comune tende a sdoganare più facilmente il bello che le lotte.

Tornando alla seconda edizione del progetto Frontier – incluso anche nel cartellone di Bologna Estate 2014ecco l’elenco degli interventi previsti:

Dal 30 giugno al 4 agosto sulla facciata delle Scuole Primarie Gualandi (parte dell’IC10) in via Beroaldo n. 2 (Quartiere San Donato) opera Peeta: artista italiano tra i più riconosciuti nella scena del Writing internazionale.

Dal 7 al 18 luglio in Piazza Caduti del Lavoro (lo spiazzo tra via Marconi e via Azzo Gardino), sui due “casotti” messi a disposizione da Hera operano l’artista francese Lokiss, uno degli esponenti di spicco della prima ondata del Writing europeo nella seconda metà degli anni ’80 e Rae Martini, writer e artista italiano tra i più presenti in collezioni pubbliche e private internazionali. I due artisti proporranno anche un lavoro combinato, in cui gli stili di entrambi si contamineranno e si confronteranno nelle facciate interne degli edifici coinvolti.

Dal 23 al 30 luglio in via XXI Aprile 1945 n.38 (Quartiere Saragozza) opera Poesia, artista americano che ha tratto dal Writing (e dalla pittura) gli elementi essenziali della sua ricerca: gesto, segno, colore. È inoltre il fondatore del blog Graffuturism (decades of progression and regression) attraverso il quale racconta l’evoluzione della Graffiti culture.

Dal 27 luglio all’1 agosto in via Scipione dal Ferro (Quartiere San Vitale) opera Seikon, il più giovane tra gli invitati, laureato presso l’Accademia di Belle Arti di Danzica, che si pone al confine tra la progettazione grafica e la pittura. Attivo nel mondo dell’arte e della sfera pubblica dal 1999, nel corso degli anni il suo stile si è evoluto nella creazione di modelli geometrici unici che trasformano le superfici interessate.

Dall’1 al 7 agosto in via Gianni Palmieri (Quartiere San Vitale), e per la prima volta in Italia su di un muro di grandi dimensioni, opera Nuria, una delle voci femminili riconosciute all’interno del panorama della Street Art.

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24 giugno 2014

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