La vita degli occupanti, tra degrado e riqualificazione urbana

La seconda visita a Porta Mascarella per parlare con gli occupanti

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di Antonio Tirelli (sketchbook) e Andrea Marino (articolo)

Il 18 giugno scorso il collettivo Social Log ha promosso l’occupazione di una palazzina abbandonata a Porta Mascarella, in via di Mura di Porta Galliera. Si tratta della seconda occupazione a scopo abitativo fatta da Social Log e attualmente la quinta a Bologna, 5 occupazioni che in tutto contano 265 persone, di cui circa 60 minori.

Antonio Tirelli ed io siamo andati a vedere che cosa stava succedendo. Dopo un primo sopralluogo, sono giunte voci che chiedevano l’intervento di Salvini. A che titolo o per far che non si sa, ma tant’è. Il nostro punto di vista potete leggerlo nel fumetto che introduce la nostra indagine nello stabile occupato. Link alla prima puntata.

Piano Casa
Una delle cause scatenanti dell’occupazione di Porta Mascarella è il recente Piano Casa di Renzi e in particolare l’articolo 5 che sancisce l’impossibilità di ottenere la residenza in caso di occupazione e determina l’impedimento dell’allacciamento delle utenze, ci spiega Luca Simoni, attivista di Social Log. Ma il Piano Casa è stato determinante più dal punto di vista della tempistica e della necessità di dare immediatamente un segnale politico, perché, continua Simoni, l’urgenza abitativa era ed è comunque evidente.

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Chi sono gli occupanti?
Alla seconda visita, abbiamo cercato di capire meglio chi sono gli abitanti di uno stabile occupato. Parliamo con chi vive lì, ci dicono di essere assegnatari di case popolari, almeno buona parte di loro, ma le case popolari non sono abbastanza. Ci sono molti facchini, tra cui quattro del gruppo di persone licenziate nell’ambito della vicenda Granarolo. C’è anche una famiglia cinese con due bambini, una cosa più unica che rara. Pare che anche la comunità cinese in tempo di crisi non riesca più a sostenere tutti coloro che sono in difficoltà. Ci sono molti marocchini, ma anche italiani, ci sono Walid, Mohammed e molti altri tra ragazzini e bimbi molto piccoli. Ci sono persone sfrattate e in tanti hanno perso il lavoro. Parlano tutti italiano e hanno tutti il permesso di soggiorno. Pericolosi criminali.

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Il degrado
Alcuni hanno sostenuto che l’occupazione ha portato degrado, spaccio e movimenti loschi nel quartiere. In realtà, gli spacciatori c’erano già prima dell’occupazione e sembrerebbe lecito pensare che gli occupanti abbiano contribuito a fornire controllo sociale sulla strada e nei dintorni, grazie proprio al viavai, al portone sempre aperto e agli occhi bene aperti degli occupanti. Ai ragazzi di Social Log piace chiamare le loro occupazioni “Condomini sociali”: iniziative il più possibile trasparenti e aperte al circondario, per migliorare la coabitazione di quartiere. E in effetti la maggioranza del quartiere apprezza ed esprime solidarietà con la donazione di materassi e oggetti di ogni genere.

 

Il futuro dello stabile in Porta Mascarella
Nei progetti degli occupanti e di Social Log, a settembre, grazie al recupero dell’Ex-osteria la Matta, situata al piano terra dello stabile, le iniziative aperte dovrebbero essere rese regolari nel tempo. Si vorrebbe dare uno spazio ai bambini per giocare e poter organizzare laboratori di disegno, scrittura, lingua, con il sostegno dei volontari. Un po’ come accade per gli eventi dedicati ai bambini il sabato pomeriggio in via Mario De Maria, l’altro stabile occupato da Social Log.

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Opere di riqualificazione: un buon compromesso?
Resta però un dato evidente: l’edificio occupato da 19 famiglie, 50 persone di cui 19 minori, in via di Mura di Porta Galliera è proprietà privata. Quanto tempo potrà passare prima che la proprietà riesca far valere i suoi diritti? La modesta proposta che vorremmo fare è la seguente: è possibile trovare un punto d’accordo che porti benefici a occupanti e residenti?
Ridipingere le facciate, sistemare gli impianti, eliminare i residui e lo sporco presenti, ridipingere le pareti e tenere pulito, recuperare interi locali lasciati andare al degrado, è il caso di dirlo. Non sono tutte opere cui qualunque proprietario sarebbe interessato? Soprattutto se svolte gratuitamente da personale qualificato, come in effetti sta avvenendo in Porta Mascarella. Ingenuamente forse, verrebbe da pensare che uno scambio proficuo per le due parti sarebbe possibile, per un tempo limitato magari, fino all’assegnazione di vere case popolari, ma senza l’angoscia di poter essere scacciati in qualunque momento.

 

PS – Come promesso, ecco i disegni dei nostri ospiti pubblicati su internet

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fumetti bologna Leggi le altre strisce di Antonio Tirelli, Sketchbook @ Bologna Cult.

22 luglio 2014 

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