Surfin’ Gaza, presentazione del disco degli Omosumo

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Mercoledì il trio palermitano arriverà con la tavola fino al Locomotiv Club

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Cosa: Release Party di Surfin’ Gaza
Chi: Omosumo
Quando: mercoledì 19 novembre, ore 22:30
Dove: Locomotiv Club, via Serlio 25/2
Costo: 5 euro, tessera AICS obbligatoria

di Andrea Marino

Dietro il suggestivo titolo Surfin’ Gaza c’è molto lavoro. Ci sono tre ragazzi, Angelo Sicurella, Roberto Cammarata e Antonio Di Martino, gli Omosumo, che la sanno lunga.

Mercoledì il trio palermitano arriverà con la tavola fino al Locomotiv Club

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IN BREVE  Cosa: Release Party di Surfin’ Gaza Chi: Omosumo Quando: mercoledì 19 novembre, ore 22:30 Dove: Locomotiv Club, via Serlio 25/2 Costo: 5 euro, tessera AICS obbligatoria Info: Sito Omosumo

 

di Andrea Marino

 

Dietro il suggestivo titolo Surfin’ Gaza c’è molto lavoro. Ci sono tre ragazzi, Angelo Sicurella, Roberto Cammarata e Antonio Di Martino, gli Omosumo, che la sanno lunga. Dopo l’EP del 2013, Ci proveremo a non farci male, hanno messo al mondo un’opera ricca. Uscita il 30 settembre scorso per Malintenti Dischi, è una di quelle creazioni che fanno sperare che la musica italiana possa un giorno conquistare i palcoscenici internazionali. Nel frattempo, prima che sfondino a Berlino e Londra, li si può ascoltare al Locomotiv mercoledì 19 novembre.

L’ispirazione per il titolo, ci spiegano gli autori, arriva dal documentario “God Went Surfing with the Devil” di Alexander Klein, un film sul progetto di unificare israeliani e palestinesi di Gaza sotto il segno del surfing. Il richiamo al Charlie don’t surf di Apocalypse Now e al brano dei Clash è immediato, anche se il messaggio è opposto.

Uno dei due singoli estratti, Nowhere, è un brano che si inserisce nel filone del revival synth pop anni ’80, con alcuni richiami piacevoli agli Offlaga Disco Pax. Yuk si lascia trasportare dalle tonalità del sud, con un’efficace voce in arabo. L’altro singolo, Nancy, invece, è quasi pop, mentre Walking on Stars sembra un blues alla Moby. Ancora, Waves riprende un’elettronica minimale e un poco fredda, con uno stile che ricorda gli ultimi Radiohead e Thom Yorke. Surfin’ Gaza, la title track, ritorna su percussioni e invocazioni cantate che sanno di sud, mentre Dovunque Altrove si iscrive più in un contesto di indie rock e alternative rock alla Arcade Fire con l’aggiunta di un bel sax sbilenco. Ahimana e Atlantico cambiano ancora: con la prima si entra in discoteca, con l’ultima si finisce in un rock psichedelico.

Tre lingue – italiano, inglese e arabo -, tanti generi musicali quanti sono i brani e molta varietà, probabilmente un poco troppa. Si apprezzano molto le capacità tecniche e compositive del trio di Palermo e anche se Surfin’ Gaza risulta essere frammentato, ci sono ottime possibilità che l’esibizione dal vivo sia molto interessante. Aprono il concerto i Quakers & Mormons e un gruppo a sorpresa.

19 novembre 2014

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