Teatro, 10 spettacoli da non perdere a febbraio!

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Da Bolle a Teresa Mannino si prepara un mese ricco di appuntamenti teatrali

 

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Chi: 10 appuntamenti teatrali da non perdere
Cosa: balletto, teatro di prosa, comico
Quando: dal 10 al 28 febbraio 2015
Dove: Bologna, Casalecchio di Reno e San Lazzaro

 

di Cristian Tracà

 

Anche a febbraio torna la rubrica che vi racconta in pillole il meglio della programmazione teatrale di Bologna e dintorni per il mese più breve dell’anno, ma non per questo scarno di grandi appuntamenti. Agenda alla mano…

Da Bolle a Teresa Mannino si prepara un mese ricco di appuntamenti teatrali

 

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IN BREVE  Chi: 10 appuntamenti teatrali da non perdere  Cosa: balletto, teatro di prosa, comico…  Dove: Bologna, Casalecchio di Reno e San Lazzaro  Quando: dal 10 al 28 febbraio 2015 Costo: variabile

 

di Cristian Tracà

 

Anche a febbraio torna la rubrica che vi racconta in pillole il meglio della programmazione teatrale di Bologna e dintorni per il mese più breve dell’anno, ma non per questo scarno di grandi appuntamenti. Agenda alla mano, save the date!

UNORoberto Bolle and Friends (Teatro Europa Auditorium, 11 e 12 febbraio ore 21,00). C’è l’attesa dei grandi eventi per questo gala di cui Bolle è anche direttore artistico. Numerosissime le richieste, tanto da dover aumentare le date rispetto alla programmazione iniziale. Molti i ballerini internazionali coinvolti in questo florilegio di variazioni e virtuosismi sulle punte.

DUE. Gli uomini per essere liberi. Sandro Pertini, il Presidente (Itc di San Lazzaro, 13 febbraio ore 20,30). Spettacolo che ripercorre la storia umana del Presidente probabilmente più amato dagli italiani, attraverso un’antologia dei discorsi e delle lettere. Un uomo che ha attraversato il secolo breve con una forza e con una grinta difficilmente eguagliabili, nonostante le sfide difficilissime che si è trovato a combattere lungo il suo settennato. Il revival del miglior Pertini consegnato alla storia sarà accompagnato dalle musiche di Tiziano Belelli ed Emanuele Reverbieri. La regia è di Gianni Furlani e lo spettacolo è patrocinato da moltissimi enti che lottano per la memoria delle stragi del Novecento, nel segno dell’antifascismo.

TRE. Andrea Scanzi e Giulio Casale per Fabrizio De Andrè (Teatro Duse, 16 febbraio ore 21,00). Omaggio al cantautore (dal titolo Le cattive strade) che ha segnato una pagina memorabile della musica e della poesia italiana. Un giornalista e un cantautore per raccontare il mito di Faber, senza correre il rischio di finire nell’agiografia. E conoscendo il fioretto appuntito della firma del giornale diretto da Travaglio non abbiamo dubbi…

QUATTRO. Un pezzo per sport (Teatri di Vita, 17-22 febbraio con orari diversi in base al giorno). Continua il Focus sull’opera di Elfriede Jelinek, la scrittrice austriaca a cui la cultura emiliana sta dedicando una ricchissima monografia in giro per la regione. Il terzo atto della trilogia dedicata da Andrea Adriatico all’autrice porta in scena una riflessione sul rapporto che intercorre tra corpo, massa, lucidità interiore, come se l’attività fisica portasse allo sfinimento del lato più materiale dell’Io per farne emergere fortemente la cifra spirituale e analitica.

CINQUE. Santo Genet (Arena del Sole, 21 e 22 febbraio con orari diversi in base al giorno): Jean Genet secondo Armando Punzo. La Compagnia della Fortezza continua l’attraversamento dell’opera dell’autore francese che con le sue parole ha saputo più di chiunque altro strappare la bellezza al dolore, “creare buchi nella realtà”, trasfigurarla, immaginare collane di fiori lì dove c’erano catene, bellezza dove c’era orrore. La Compagnia della Fortezza nasce come progetto di Laboratorio Teatrale nella Casa di Reclusione di Volterra oltre 25 anni fa con la direzione di Armando Punzo. Lungi da ogni fine dichiaratamente rieducativo e risocializzante, l’impostazione data dal regista è stata quella di lavorare «nell’interesse del teatro e delle arti e dei mestieri del teatro» ponendo la massima attenzione alla qualità artistica delle creazioni.

SEI. Teresa Mannino in Sono nata il ventitré (Teatro Duse, 25 e 26 febbraio ore 21,00 ). I cavalli di battaglia della filosofa siciliana prestata alla comicità con enorme successo. Un monologo, quasi dialogo per la tendenza naturale all’interazione col pubbico, sui temi cardine del suo cabaret: la donna ieri e oggi, i rapporti tra mogli e mariti, le declinazioni del femminile.

SETTE. Giuseppe Picone in Il Cigno Nero (Teatro Europa Auditorium, 26 febbraio ore 21,00). Ancora danza con la D maiuscola nell’oasi teatrale della zona fieristica all’ombra delle Torri. Stavolta di scena Giuseppe Picone, Alessio Carbone e Maria Yakovleva, oltre ad un cast eccezionale di artisti provenienti dalle migliori compagnie teatrali. Un altro grandissimo interprete che dal Belpaese ha portato la sua classe ed eleganza in tutto il mondo per un classico della danza, recentemente riletto con grandissima esuberanza dal regista Aronofsky.

OTTO. Sinfonia d’Autunno (Arena del Sole 26 febbraio- 1 marzo con orari diversi in base al giorno): Gabriele Lavia dirige un’intensa protagonista della scena italiana, Anna Maria Guarnieri, su un capolavoro di un autore che ha segnato il XX secolo. Sinfonia d’Autunno di Ingmar Bergman è un dramma psicologico e familiare, nato per il teatro e poi diventato film nel 1978, un lucido ritratto del rapporto conflittuale tra una madre e una figlia.Partendo dalle parole di Charlotte («È come se io fossi esclusa»), Lavia riflette sulla condizione dell’artista di palcoscenico: «Essere esclusi… un sentimento comune ai teatranti e ai concertisti… a quegli strani esseri umani che “si espongono”, che “sono” sul palcoscenico. Non riescono a essere Padri o Madri. Mariti o mogli. Non sono normali. Sono “strani” e sono condannati a quella che Bergman chiama la Solitudine Assoluta». La maledizione di Charlotte è il pianoforte a causa del quale ha rovinato la propria vita e quella di coloro che le sono stati vicino. Colpita da un dolore alla schiena Charlotte non sarà più una grande pianista. «E in arte, chiosa Lavia – ma forse anche nella vita, non ci sono mezze possibilità. O “sei” grande o non “sei”».

NOVE. Marco Baliani in Identità (Itc di San Lazzaro 28 febbraio ore 21,00). Titolo emblematico per una riflessione a tutto tondo su una questione, come per l’appunto quella dell’identità, strattonata e tirata qua e là dalla politica, dalla religione, dai gruppi etnici, dalle nazioni, dalla genetica, dalla biologia fino al dibattito più recente sulla necessità di teorizzare nuovamente il genere e il rapporto tra i sessi. Torna sul palco dell’ITC Teatro Marco Baliani che, insieme a Maria Maglietta, porterà lo spettatore a compiere un viaggio interiore alla scoperta delle declinazioni di questa parola, apparentemente fugace e impalpabile ma in realtà pesante come un macigno nella nostra vita.

DIECI. A. H. di Antonio Latella (Teatri di Vita 28 febbraio e 1 marzo). Uno dei registi più apprezzati del teatro contemporaneo italiano torna a Bologna con un monologo che è in realtà una preziosissima riflessione sul male, sulla sua genesi e sulla sua declinazione novecentesca in figure come quella del dittatore nazista Adolf Hitler, spesso incarnazione per eccellenza del male, uccisosi per non morire e per non consegnare agli uomini la palma della vittoria ovvero la possibilità di affermare la sconfitta delle forze oscure. Performance e testo di grande spessore, vivamente consigliata.

11 febbraio 2015

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