Ti va un tè nel deserto? La tenda tuareg di Bologna

tenda-tuareg cEmanueleBarbieri list01

Tra i colli bolognesi, dove arrivano voci, musiche, sapori e colori del deserto 

tenda-tuareg cEmanueleBarbieri list01

Chi: progetto culturale Tekelt
Cosa:
una tenda tuareg in città
Dove: via Montechiaro 23, Pontecchio Marconi (BO)
Quando: estate 2015
Costo: ingresso gratuito con tessera AICS (4 euro)
Info: sito Tekelt

di Erika Gardumi

 

Qualcuno si ricorda di averla vista sui colli bolognesi negli anni passati, qualcun altro dice di non averla più ritrovata o di non averla mai vista…

Tra i colli bolognesi, dove arrivano voci, musiche, sapori e colori del deserto

  

tenda-tuareg slide01

 

IN BREVE  Chi: progetto culturale Tekelt  Cosa: una tenda tuareg in città  Dove: via Montechiaro 23, Pontecchio Marconi (BO)  Quando: estate 2015  Costo: ingresso gratuito con tessera AICS (4 euro)  Info: sito Tekelt.org Ph Credits: Emanuele Barbieri

 

di Erika Gardumi

 

Qualcuno si ricorda di averla vista sui colli bolognesi negli anni passati, qualcun altro dice di non averla più ritrovata o di non averla mai vista. E d’altra parte una tenda tuareg, parte com’è del deserto, ha a che fare con con il miraggio per sua natura intrinseca. Vederne una a Bologna, o almeno nelle sue immediate vicinanze può dare questa sensazione, incuriosire, spingerti a cercarla di nuovo. Ecco infatti, dove l’ho ritrovata, dopo che me l’avevano segnalata sui colli bolognesi in una delle scorse estati.

C’è ancora, si trova a Pontecchio Marconi (poco più in là di dove era prima, a dire il vero) ed è a tutti gli effetti una grande tenda tuareg, un angolo del bolognese dove il deserto arriva con le sue voci, le sue musiche, i suoi sapori, i suoi profumi e avvolge nelle sue atmosfere. Il progetto Tekelt, che nella tenda trova la sua casa e il suo spazio di espressione, nasce come luogo di incontro interculturale per portare a conoscenza della città, le culture delle minoranze etniche dell’africa sahariana e più in generale dell’Africa intera, con un’iniziale attenzione all’etnia tuareg ma non solo.

Da buoni nomadi – dicono loro – si sono trasferiti a Pontecchio, ma la proposta non è cambiata. Sotto la tenda è possibile mangiare cibi tipici africani, come cus cus, tajine, somosa e humus, sorseggiare tè, farsi avvolgere dal vapore del narghilè. E ancora ascoltare musica africana, di ispirazione o suonata con strumenti tradizionali, ammirare pezzi di artigianato, incontrare tuareg, già residenti in Italia o provenienti da alcuni paesi del Magreb, e magari anche qualche nostalgico viaggiatore con il “mal d’Africa”.  

La tenda tuareg, che nelle calde giornate estive propone anche una piscina all’aperto, è aperta dal martedì al giovedì dalle 18 in poi e nel fine settimana dalle 10 in poi. Per la cena è consigliata la prenotazione.

Dal 9 al 12 luglio Tekelt si muoverà ancora, ma “solo con la tenda piccola” – mi spiegano, per installarsi a Bologna nel parco sotto il ponte di via Libia. L’occasione è il 4° Festival Voci dal Deserto, il festival internazionale della cultura tuareg e sub-sahariana che ha ovviamente in Tekelt uno degli organizzatori di spicco, in collaborazione con il Festival Au Desert di Toumbouctou e il Festival du Tenerè – TinAuker. Una quattro giorni animata da artisti di talento e fama internazionale della cultura Kel Tamasheq (comunemente chiamata Tuareg), accompagnati anche da altri musicisti del Mali, per far conoscere e valorizzare le tradizioni e il sistema di vita degli uomini «bleu» attraverso la musica. 

Il programma dei concerti prevede:

9 luglio ore 22 > Concerto di JADBALAK e FAWDA

10 luglio ore 22 > LABORATORIO SOCIALE AFROBEAT

11 luglio ore 22 > concerto di TIMMIDWA e Danze di Maria Martinez

12 luglio ore 22 > Concerto di KONE ENSEMBLE

Oltre a incontri e dibattiti, stage di danza, giocoleria, spazio bambini e gastronomia tipica.

 

E’ un momento storico difficile per pensare che una singola tenda possa portare, oltre che ai sapori e ai colori del deserto, una ventata di cultura “altra”. Ma tanto vale provarci, ad ascoltare le voci che passano, che migrano, che si muovono. Provare a vedere se le loro domande sono anche le nostre. Provare anche noi a levare le tende, di tanto in tanto, e cambiare prospettiva.

22 giugno 2015

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here