La storia della vita, che tanto appassiona i bimbi

Il libro del bolognese Natalini racconta le ere geologiche più e meno note

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IN BREVE  Chi: Sandro Natalini, autore e illustratore Cosa: La storia della vita. Dal brodo primordiale ai giorni nostri. Volume illustrato edito da Editoriale Scienza Costo: 13,90 euro, 65 pagine Dove: in libreria e in tour nelle scuole

Cosa c’era all’inizio del mondo? Cosa c’era prima della vita e come si è creata? E dopo? Come si è evoluta fino ad arrivare a noi, al mondo così come lo conosciamo, al mondo così come noi esseri umani abbiamo esplorato e manomesso?
Più che domande filosofiche, queste sono domande che hanno a che vedere con la Storia, con la storia del nostro pianeta, con la sua evoluzione, con la Geologia. Che non sono poi cose tanto semplici. O meglio, non è come la raccontano a scuola, velocemente: in principio la terra era una palla di fuoco liquido, poi si è creato il brodo primordiale, poi sono arrivati gli esseri unicellulari, poi i dinosauri, poi l’uomo. Non è proprio così. Fra una “apparizione” e l’altra, vi sono periodi che in genere vengono bellamente saltati dai manuali scolastici, chissà poi perché. Anche per ovviare a questo vuoto, il bolognese Sandro Natalini ha creato La storia della vita, volume indirizzato ai ragazzini dagli otto anni, dove ogni cosa va finalmente al suo posto. Cartonato, impaginato in formato orizzontale (26cm x 21cm), ricco di informazioni e di illustrazioni, entrambe rivolte a un pubblico curioso e, si spera, in grado ancora di meravigliarsi, La storia della vita (pp. 65, € 13,90) fa parte del ricco catalogo di Editoriale Scienza, casa editrice da sempre indirizzata alla divulgazione scientifica e non solo.
All’interno di questo suo lavoro Natalini sciorina in pagine doppie – due per ognuno dei quindici periodi “storici” presentati – pillole di quanto si conosce sulla formazione del nostro pianeta e sulla nascita degli esseri che lo hanno popolato e che lo popolano. «Mi sembrava mancasse sul panorama editoriale un qualcosa che esplorasse non alcune ere geologiche, quelle diciamo più note, ma anche le altre, quelle mai toccate nei manuali scolastici» dice l’autore. E aggiunge «Questa cosa appassiona molto i bambini».

Ben 13,7 miliardi di anni si condensano nelle sessantacinque pagine de La storia della vita, dall’Adeano all’Olocene, in una progressione di informazioni che è prima di tutto un piacere per gli occhi. Sì, perché, pur mantenendo un equilibrio formalmente ineccepibile fra illustrazione e informazione, sono le prime a colpire con i colori molto vivi e le forme degli animali molto “cartoonesche”. Lineari ma sinuose, spesso arrotondate quel tanto che basta perché i ragazzini possano sentirle vicine, le illustrazioni proposte da Natalini sono la giusta soglia per far recepire le informazioni. Giustamente, inoltre, le illustrazioni in questo caso precedono le informazioni.

Delle due doppie pagine dedicate a ogni periodo storico analizzato, a loro tocca il compito di crearne il paesaggio, e con lui quell’universo immaginativo fatto di forme e colori, che dagli occhi poi arriva alla mente e, possibilmente, si radica nella memoria. Sono le illustrazioni ad aprire per poi lasciar spazio alle informazioni nella seconda doppia pagina. Qui agli animali del periodo che si analizza, vien dato nome e caratteristiche essenziali. Per cui, per esempio, nell’Ordoviciano (da 490 a 445 milioni di anni fa) ci imbattiamo nei ricci di mare e nella loro famiglia, gli Echimodermi. E scopriamo non solo la loro età, ma anche i loro parenti: stelle, cetrioli e anemoni di mare. Non solo, scopriamo che sono protetti da una corazza minerale e che proprio dall’Ordoviciano presero ad avere diete differenti, chi filtratore, chi erbivoro e chi carnivoro, come sono le stelle marine, specie così bella e protetta ai giorni nostri (mai raccoglierle dai fondali, ricordate).

Se queste informazioni si sviluppano sulla parte destra della pagina, su quella sinistra appaiono altre informazioni sul clima, sul come evolve la vita negli oceani e poi sulle terre emerse, sul come si trasformino o spariscano o nascano alcune specie animali e vegetali. Non solo, in apertura di pagina, si trova sempre una piccola sfera. È l’immagine stilizzata della Terra, che mostra la sua evoluzione in riferimento alla forma e alle masse dei continenti; una specie di balletto a passo uno.
Il tono delle notizie resta sempre leggero e sempre puntuale permettendosi, soprattutto nei titoli, un qualche tocco di ironia, senza però mai perdere di vista che ogni singola frase debba arrivare a segno. Ed è un altro merito di Natalini (e di Giacomo Spallacci, che lo ha coadiuvato) oltre che un ulteriore pregio per questo volume.
«È stato un modo per cercare e trovare un tono di voce diverso per rivolgersi ai bambini» afferma l’autore. «Anche mettere un titolo meno serioso poteva essere un modo nuovo per avvicinarli alla scienza».

Certamente il percorso che si snoda lungo i quindici periodi non è facilissimo da seguire, ma volumi come La storia della vita sono costruiti perché i ragazzini interagiscano con la pagina anche grazie alla guida dei genitori o degli insegnanti, almeno in prima battuta. Un coinvolgimento non solo necessario, ma sempre apertamente consigliato.
Altra cosa da segnalare è lo spot intitolato “scimmia curiosa” posto in chiusura della pagina di informazioni (in basso a destra). Sono una serie di piccoli riquadri che ampliano con nuove informazioni, per lo più curiosità, quanto è stato detto nella pagina e collegano idealmente un periodo all’altro. A parte questo, colpisce l’ossimoro, capace di riportarci a un nostro stato dell’anima, questo sì lontano ere geologiche. Alla fine, discendiamo da certi nostri antenati. E, se lo sono loro, anche noi lo siamo: dannatamente curiosi di conoscere.

15 marzo 2016

 

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