Dalla Fiera alla città: mostre e cataloghi

Se la Fiera del libro per ragazzi ha chiuso i battenti, in città il bello delle mostre e dei cataloghi viene adesso

Albert Arrayás El pirata de les estrelles alla children's book fair di Bologna

IN BREVE Cosa: Le migliori mostre e cataloghi del Bologna Children’s Book Fair 2017 Quando: Mostra degli illustratori dal 9 aprile al 7 maggio 2017; altre all’interno  Dove: Diversi spazi a Bologna Immagine: Albert Arrayás El pirata de les estrelles. Babulinka Books, 2014

Chiusa una mostra, la si riapre. Non capita quasi mai? Verissimo. Però a Bologna, per una volta, si fa eccezione. Così, chiusa la Fiera del libro per ragazzi per l’edizione 2017 uno penserebbe “Addio possibilità di vedere la Mostra degli illustratori”, cioè il cuore di questa manifestazione dedicata alla letteratura e alla illustrazione per i minori – che oltretutto, e detto per inciso, non hanno diritto di cittadinanza nei suoi spazi. E questo è stato vero in parte o in tutto, ma fino allo scorso anno. Perché finalmente con la cinquantaquattresima edizione le cose sono cambiate. Tirato un attimo il fiato ecco che la Mostra è stata riallestita come in originale, a cura di Bologna children’s book fair, negli spazi del Museo civico Archeologico, dove ha aperto i battenti il 9 aprile e li andrà a chiudere il 7 maggio con orari h 9-15 (mar-ven); h 10-18.30 (sab-dom). Dopo di che, grazie alla collaborazione di IBBY-Japanese board of books for young people partirà per il lungo tour giapponese, che inizierà il primo luglio per concludersi il 10 dicembre.

Vedere questa mostra è sempre un bene per gli occhi, perché si tocca con mano l’evoluzione grafica in un settore sempre in movimento, che qui viene rappresentato da 75 autori, fra editi e inediti, provenienti da 26 paesi sparsi per il mondo. Già questo fa capire come l’esposizione sia un arcobaleno di stili, di materiali, di forme e sensibilità spesso lontanissime, che però si accordano fra loro come per magia. Ognuna il suo tono e tutte insieme compongono un coro polifonico.

Come detto la mostra è stata riallestita nello stesso modo in cui l’hanno potuta visitare gli oltre 27mila visitatori della Fiera, insieme agli addetti ai lavori. Quindi non illustrazioni a muro, ma inserite in riquadri compositi e posizionate su tavoli. Una sistemazione che vuole richiamare il come si “leggono” le immagini quando le si scopre sfogliando un libro illustrato: ci si poggia su un piano, per meglio ammirarle. O per selezionarle, come ha fatto la giuria, i cinque esperti che la componevano quest’anno e le hanno scelte fra i 16mila lavori pervenuti da oltre tremila artisti.

L’allestimento ha quindi un senso, ma perché riesca alla perfezione deve essere ineccepibile il posizionamento delle luci, che illuminano i lavori. In Fiera le troppe fonti luminose creavano qualche problema, vedremo se negli spazi museali questo sarà risolto. Ciò non toglie che le illustrazioni esposte offrano al visitatore anche la visione dei tanti temi toccati dagli artisti. Fra le cose notate nei lavori presentati quest’anno, i giurati elencano: «un sacco di volpi e balene (che la volpe sia il nuovo antieroe?); tante architetture molto geometriche, e allo stesso tempo molte giungle e foreste rigogliose; immagini quasi astratte». Invece il cibo, grande presenza mediatica di questi ultimi anni, appare pochissimo, come a dare forma a una controtendenza diremmo salutare. È il terzo anno consecutivo che Corraini editore, casa editrice modenese nata avendo Bruno Munari come riferimento, pubblica il bellissimo Illustrators annual (pp. 192, € 35). Bellissimo non solo per la funzione di catalogo e di guida che esplica, ma per i testi che inframmezzano la carrellata di illustratori. Piccole, quanto ficcanti interviste ai cinque giurati, fra cui quella rilasciata da Steven Guarnaccia, e a due mostri sacri della grafica e dell’illustrazione quali il giapponese Katsumi Komagata e Italo Lupi.

Restando in ambito di mostre dedicate agli illustratori provenienti da altre parti del mondo, Il quadriportico e il cortile della Biblioteca dell’Archiginnasio ospitano fino al Primo maggio Vet aquí una vegada…/C’era una volta. La mostra è dedicata a diciassette autori che hanno fatto la storia dell’illustrazione catalana. E questo per ricordare come sia stata importante la presenza di Catalogna e Isole Baleari come paese ospite dell’edizione 2017 della Fiera. La mostra propone il lavoro di diciassette fra quelli che sono considerati oramai dei maestri in questo settore. Il percorso creato da Paula Jarrin offre da una parte la visione delle immagini che portano all’interno di varie storie, dall’altra quella dei libri che contengono queste storie.

La Mostra, in questo caso, non replica Sharing a future, proposta in fiera. Lì era possibile ammirare il futuro prossimo dell’illustrazione di lingua catalana, ben 42 autori quasi tutti sotto i quarant’anni. Per fortuna esiste un catalogo che unisce i veterani con le forze nuovendell’illustrazione catalana. Si intitola Books in catalan. Sharing a future, prodotto dall’Institut Ramon Llull e richiedibile ancora per poco presso la Libreria Giannino Stoppani oppure direttamente alla fonte. Costa 24 euro, ma nelle sue 190 pagine offre una miniera di immagini, di stili, di stimoli. Non solo, racconta perfettamente il cosa sono le due mostre, le collega e le spiega, racconta il filo rosso che lega C’era una volta… a Sharing a future.Un futuro da condividere, appunto. Con il lettore, ma anche con il proprio passato.

Altra mostra interessantissima, che però non ha avuto replica fuori dai padiglioni della Fiera di Bologna è quella del giovane artista messicano Juan Palomino, Antes del primer día. Palomino nel 2016 ha vinto la settima edizione del Premio Internazionale d’Illustrazione Bologna Children’s Book Fair – Fundación SM. La mostra ha raccolto le tavole che l’artista ha creato per la storia omonima, pubblicata in libro dalle Ediciones SM quest’anno. Libro preziosissimo nella sua fattura, conservato in un cofanetto evocativo, che riprende le immagini create da Palomino racconta con grande potenza espressiva la storia di come gli dei del popolo Quiché del Guatemala crearono il mondo attraverso la parola e il dialogo fino alla nascita del genere umano. La storia viene ripresa dal Popl Vuh, libro in cui questo popolo aveva trascritto i suoi miti fondativi affinché non venissero distrutti a causa delle persecuzioni coloniali. Peccato che per ora il libro sia solo in lingua spagnola, ma le illustrazioni non hanno questo problema. A leggerle, saltano immediati agli occhi i connubi di colori terragni lavorati per creare tavole doppie di grande forza espressiva e leggibilità.

0223. Aina Bestard
Què s’amaga dins el bosc?  Cossetània Edicions, 2015

265. Lluís Farré
Canalla [Bambini]. Edebé, 2014
Canalla [Children]. Edebé, 2014

1435. Mercè López
L’illa de les cartes perdudes [L’isola delle lettere perdute]. Testo di Oriol Canosa. Babulinka Books, 2014
L’illa de les cartes perdudes [The Island of Lost Letters]. Text by Oriol Canosa. Babulinka Books, 2014

2041. Pere Ginard
La llegenda del rei Artur i els seus cavallers [La leggenda di re Artù e dei suoi cavalieri]. Adattamento di Antoni Dalmases. Editorial Bambú, 2012
La llegenda del rei Artur i els seus cavallers [The Legend of King Arthur and His Knights]. Adaptation by Antoni Dalmases. Editorial Bambú, 2012

3312. Albert Arrayás
El pirata de les estrelles. Babulinka Books, 2014

3514. Marta Altés
Tan petita i ja saps. Testo di Maria-Mercè Marçal. Selezione di Jaume Subirana. Andana Editorial, 2015
Tan petita i ja saps. Text by Maria-Mercè Marçal. Selection by Jaume Subirana. Andana Editorial, 2015

3716. Mariona Cabassa
El dia d’anar i venir. Testo di Alain Allard. Petit Fragmenta, 2016
El dia d’anar i venir. Text by Alain Allard. Petit Fragmenta, 2016

10 aprile 2017

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