Dall’avventura alla spiritualità, il passo è breve nel graphic novel

Teresa Radice e Stefano Turconi colpiscono nel segno con il loro ultimo lavoro

teresa radice e stefano turconi non stancarti di andare

IN BREVE  Chi: Teresa Radice e Stefano Turconi Cosa: presentazione del graphic novel Non stancarti di andare (Bao publishing) Quando: lunedì 13 novembre ore 18 Dove: Feltrinelli di Piazza Ravegnana, Bologna Costo: gratuito

Si sente che BilBOlBul, il festival internazionale di fumetto prodotto dall’Associazione culturale Hamelin e centrato su Bologna, è alle porte. Come per magia, le presenza in città di presentazioni che riguardano questa arte e la sua estensione adulta, ovvero il graphic novel, si moltiplicano. Certo, molto si deve al Lucca comics & games che da poco ha chiuso i battenti, ma è BilBOlBul, pur nel cambio di struttura annunciato, a catalizzare attorno al suo centro gravitazionale novembrino interessanti presenze. Così, se dal 24 al 26 novembre prossimi avremo l’ufficiale undicesima edizione di questo festival, oggi alle 18 presso la libreria Feltrinelli di piazza Ravegnana, è possibile incontrare Teresa Radice e Stefano Turconi, autori rispettivamente di testi e disegni per Non stancarti di andare (Bao publishing, pp. 320, euro 27). Coppia nella vita oltre che sul lavoro, hanno scelto Bologna per il loro tour di presentazione della loro ultima fatica. Che è un graphic novel dalla robusta foliazione – oltrepassa le trecento tavole – elaborato in due anni e mezzo di lavoro, molto diverso dal precedente Il porto proibito sia nell’ambientazione sia nel declinare il tema dell’avventura. Non più un passato epico e favoloso, bensì un presente (e un passato prossimo) complesso e problematico quanto stratificato. In Non stancarti di andare il tono apparentemente poetico della narrazione in realtà sotto i colori della commedia sofisticata ne assume altri, meno tranquillizzanti, che proiettano il lettore dentro i territori del dramma.

La storia è quella che vede Iris e il suo compagno Ismail Nabulsi, due quasi quarantenni, alle soglie di un cambiamento radicale nelle loro vite. Ci sono una casa da condividere a Verezzi, in Liguria, e un prossimo lavoro stabile per Ismail, insomma quelle sicurezze che una volta avremmo definito inalienabili al creare una famiglia. Solo che questa tranquillità raggiunta viene posposta: Ismail deve tornare in Siria, a Damasco, per chiudere alcune cose. Solo che il suo paese sta vivendo l’avanzata degli estremisti, la creazione di  qualcosa che nella nostra realtà si traduce come nascita dello “Stato islamico”. Un attacco dell’Isis porta Ismail a non poter più contattare Iris e a dover intraprendere una fuga per riuscire a tornare da lei. D’altro canto Iris si scopre in attesa di un bambino e la per lei inspiegabile scomparsa del compagno la lascia sola a fare i conti con la famiglia, con una madre sempre lontana e un passato che le si palesa attraverso un plico di lettere.

È qui che Non stancarti di andare trova la sua autonomia narrativa, in un intreccio che lega varie generazioni, tutte incappate in conflitti che hanno reso ancora più complessa la loro esistenza e il loro potenziale. La storia creata da Radice e Turconi si sviluppa perciò su vari piani temporali, tre per la precisione (il 2013, gli anni Settanta e gli anni Trenta), rendendo evidente proprio come le difficoltà di creare e tenere in vita le relazioni (ogni tipo di relazione: genitori vs. figli, amici vs. amici, uomo vs. donna) siano il fulcro della narrazione.

Insieme a questo tema, i due autori ne sviluppano un altro altrettanto complesso: quello descrivibile con il termine di “spiritualità”. Qualcosa che cioè tocca ognuno di noi perché ha a vedere con la nostra vocazione profonda. Tema complesso, declinato nelle tavole del romanzo attraverso un’ottica aperta, panteista. Le fedi religiose vengono infatti sempre per ultime, mentre a prevalere è la coscienza del fare che anima gli esseri umani, la loro capacità di credere nel prossimo, di vedervi il buono dentro, di averne fiducia. In altre parole Non stancarti di andare è  un romanzo dove si palesano le vocazioni più che le passioni dei vari personaggi e il come esse entrino o meno in relazione.

Romanzo fitto di scrittura, fra dialoghi, pagine che riportano testi di lettere, citazioni, commenti, Non stancarti di andare conferma la grande capacità di Radice e Turroni nell’elaborare storie di ampio respiro, complesse nella struttura ma sempre godibili.

13 novembre 2017

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