ArteFiera, una settimana di passione per l’arte visiva

Parte ArteFiera a Bologna e la città si veste di centinaia di eventi con ArtCity. Fra di essi la mostra I Cinetici, omaggio a Dino Gavina, e il nuovo Setup

IN BREVE  Cosa: ArteFiera. la mostra I Cinetici e Setup 2018  Quando: 31 gennaio-28 febbraio; 1-4 febbraio  Dove: Bologna

Arte visiva. Inizia ufficialmente a Bologna l’annuale settimana della grande passione. La 42esima edizione di Arte Fiera monopolizzerà di fatto pubblico e addetti ai lavori dal 2 al 5 febbraio, portandosi a corollario una serie “massiccia” di eventi, in Fiera e soprattutto in città. Quest’ultimo caso veste il nome di ArtCity, promosso dal Comune di Bologna, che da 2 al 4 febbraio stenderà in una miriade di luoghi cittadini la sua folta proposta di mostre, eventi e iniziative speciali (programma completo qui, www.artcity.bologna.it).

A scorrere il programma, salta immediatamente agli occhi il percorso espostivo I Cinetici. Dino Gavina e il Centro Duchamp, proposto da Ascom e curato da Alessia Marchi che, come dice il presidente Confcommercio-Ascom Enrico Postacchini, «si aggiunge alle circa duecento proposte fatte dai nostri associati in città in questo periodo». Omaggio sentito quanto puntuale a Dino Gavina, grande imprenditore emiliano e bolognese nel campo del design – uno dei suoi padri, in realtà, l’esposizione festeggia inoltre i cinquant’anni della fondazione del Centro Duchamp, permettendo di ammirare circa sessanta opere prodotte da Julio Le Parc, Marina Apollonio, Edoardo Landi, Ennio Chiggio, Manfredo Massironi, Hugo Demarco, Angel Duarte, Xavier David, Getulio Alviani.

Quella proposta con I Cinetici è una selezione di quanto prodotto dagli artisti che facevano parte della corrente di Arte Cinetica e Programmata, nata negli anni Sessanta, il cui nome è frutto dell’intuizione di Bruno Munari. Gavina apparteneva a questa corrente, che da lui ha avuto la possibilità, proprio con il Centro Duchamp, di raggiungere una compiutezza pur frastagliata per soluzioni, di linea e intendimenti. «Non solo questo» precisa Marchi. «Il Centro ha messo in relazione fra loro più maestranze e competenze. Gli artisti, i tecnici, i progettisti lavoravano insieme alla creazione di oggetti utili a facilitare la vita di tutti, non solo quella di pochi».

Aperta dal 31 gennaio al 28 febbraio I Cinetici si snoda fra Galleria Cavour, Palazzo Vassè Pietramellara, Sala della Meridiana, Palazzo e Portico Zambeccari, da via Farini 14 a piazza Calderini 2/2. In questi contesti si potranno ammirare alcune opere che provengono direttamente dall’archivio Gavina. Inoltre per l’occasione «si sono restaurate opere di Edoardo Landi come di altri artisti che per primi hanno aderito alla proposta di lavorare nel Centro Duchamp» sottolinea Marchi.

La mostra quindi ripercorrerà quello che a buon diritto si può indicare come “il pensiero gaviniano dell’arte”. Fra quanto esposto, in Galleria Cavour si possono ammirare due grandi installazioni, opera di Chiggio. Se Il voliere gigante è datata 2010, Piombino, cuneo ottoganale di tre metri, è stata creata appositamente per questa occasione e può essere ammirata quindi per la prima volta. Inoltre è in questi spazi che Landi esporrà la sua opera più conosciuta FustellatoNella Sala della Meridiana trovano invece ospitalità vengono invece ospitate alcune opere dei cosiddetti “Cinetici della luce”, come le opere giovanili di Le Parc datate fra il 1966 e il 1968, e Plafond en mouvement (1968) di Demarco. Sempre Landi occuperà con sue opere il portico di Palazzo Zambeccari, mentre nei cortili si troveranno Dinamiche circolari, di Apollonio, e tre sculture in plexiglass sulla Diffrazione Prospettica, di Chiggio.

«I Cinetici è una proposta di respiro internazionale» afferma Postacchini. «Non solo per il contentore, ma soprattutto per i contenuti che essa offre.»

Altra zona della città e nuova collocazione per Setup Contemporary ArtFair (il programma qui, http://www.setupcontemporaryart.com/). Alla sesta edizione, compiuti sei anni, il brand creato da Simona Gavioli e Alice Zannoni abbandona l’Autostazione di Bologna per trasferirsi nelle sale di Palazzo Pallavicini, in via San Felice 24. «Siamo stati in Autostazione da sempre, facendo anche opera di riqualificazione» dice Gavioli. «Abbiamo cambiato location ascoltando quanto ci dicevano i nostri espositori

E così Setup 2018 aprirà al pubblico dal Primo al 4 febbraio in quello che è un palazzo capace di raccontare il passato della città. Ma Palazzo Pallavicini non è stato un colpo di testa, per quanto l’incontro fra le curatrici dell’evento espositivo e i tre direttori dello spazio sia stato fortuito, bensì un pensare con maggiore finezza al proprio operato. «Noi che lavoriamo con under 35 e abbiamo avuto la presunzione di lanciare nuovi artisti, dove potevamo stare se non nel luogo in cui il conte Pallavicini ha lanciato in Italia il talento di Mozart?» dice sempre Gavioli. «Questo sarà Setup: un legame fra antico e contemporaneo, un matrimonio.» Certo, non è da sottovalutare quanto un luogo centrale e storico come questo possa mettere a tacere chi non amava l’altra sede. Infatti «siamo certe che chi aveva remore sull’autostazione, qui verrà senza battere ciglio» sottolinea la curatrice.

Detto questo, qualcosa in meno Setup 2018 la offre. Soprattutto meno espositori, ridotti a circa la metà rispetto all’edizione precedente (34 gallerie e 7 fra fondazioni, musei e case editrici), mischiati fra loro in modo che «le energie si intreccino». D’altro canto nasce Break!, mostra diffusa, come si evince dalla piantina offerta. E da quanto afferma la sua curatrice, Manuela ValentiniNelle intenzioni Break! «intende opporsi alla routine, uscendo dal contesto classico della sede museale» e andando contro il tema di quest’anno, che è l’attesa. Anche per questo si propone come “interattiva”, chiedendo il coinvolgimento del pubblico e delle sue conoscenze delle opere esposte. Questo perché l’artista contemporaneo venga vissuto per quel che realmente è, ovvero un testimone del proprio tempo, libero di esprimersi qui e ora. Stringendo, verrà proposta una collettiva di nove artisti (italiani e stranieri) i quali presenteranno «altrettante opere, che muovono verso un pensiero comune.»

Ultima novità di Setup 2018, la nascita di Off projects, sezione di progetti collaterali, dedicata alla nuova generazione di artisti che ha invitato Hannes Egger con Das fest, il collettivo Polisonum con Mouvement, il collettivo Panem et circenses con Goethe 53. Tre giovani artisti per tre opere sperimentali, che interagiranno con gli spazi di Palazzo Pallavicini.

Aprite gli occhi al nuovo, stupitevi.

 

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