‘Pendulum’, moto perpetuo della nostra società, raccontato per immagini

Al Mast di Bologna arrivano oltre 250 foto di 65 artisti per parlare di merci e persone in movimento.

Cosa: mostra Pendulum. Merci e persone in movimento Dove: Fondazione MAST, Bologna via Speranza 42 Quando: 4 ottobre 2018 – 13 gennaio 2019 Orari: Lun CHIUSO, Mar – Dom 10:00 – 19:00 Costo: gratis; Info: www.mast.org

Skaramaghas ritrae una serie di container fermi in un’area portuale, un trasporto di merci imponente che si allunga sulla parete. Nel mentre una termocamera rileva le differenze di calore dei corpi dei migranti, che ancora non sanno se hanno il permesso di proseguire il viaggio o si dovranno reimbarcare verso il paese da cui stanno fuggendo. Nell’immagine firmata da Richard Mosse si uniscono il mondo dell’occidente ricco e sfrenato contro quello nascosto e abbandonato dei migranti. L’opera del fotografo irlandese può essere definita come l’emblema della nuova mostra del Mast ospitata negli spazi espositivi di Bologna.

Come spiegato dal curatore Urs Stahel, Pendulum. Merci e persone in movimento parla dei vertiginosi sviluppi della società. La mostra raccoglie oltre 250 foto di 65 artisti, con immagini storiche e contemporanee. Fotografie, installazioni video e photo-album nascono per mano di giovani promesse quali Richard Mosse e Sonja Braas, e grandi maestri come Robert Doisneau e Mimmo Jodice.

Il pendolo si muove e quel moto perpetuo richiama la nostra società. Da un lato scambio di merci, dall’altro scambio di dati, ripetendosi ancora tra autostrade digitali e denaro. Se David Goldblatt immortala i pendolari sul bus nei loro viaggi di quattro ore per andare al lavoro, le installazioni video di Jacqueline Hassink mostrano pendolari contemporanei con tablet e telefonini, in un viaggio reale che si mischia con quello virtuale. Passano gli anni ma i volti tristi e leggermente alienati sono simili.

Lo strumento rappresenta anche la velocità con cui al giorno d’oggi riusciamo a cambiare opinione, anche solo con in un paio di click. Per questo visitare la mostra è anche un modo per regalarsi un momento di pausa dall’incessante scorrere di informazioni a cui siamo sottoposti. L’esposizione concede un momento di riflessione sul nostro Pendulum, sulla frenesia che ci sospinge ogni giorno e che critichiamo, ma continuiamo a ricercare, come se non riuscissimo ad allontanarci da quel ticchettio.