La storia migrante di Pepsi in “Shelter: Farewell to Eden”, anteprima italiana allo Human Rights Nights

Il nuovo film doc di Enrico Masi è la storia di Pepsi, rifugiata transessuale che rivendica il suo diritto di essere al mondo. Il 29 maggio in Cineteca Cinema Lumière

IN BREVE Cosa: Shelter: Farewell to Eden. Anteprima per Human Rights Nights Regia: Enrico Masi Quando: 29 maggio 2019, alle 20.00 Dove: Cineteca Cinema Lumière, via Azzo Gardino 65, Bologna A seguire: Shelter After Party, dalle 22.00 all’Ex Forno MAMbo Costo: ingresso libero Info: caucaso.info

Human Rights Nights, festival dedicato ai diritti umani, ospita mercoledì 29 maggio alla Cineteca di Bologna l’anteprima italiana di Shelter: Farewell to Eden, il nuovo film documentario di Enrico Masi e della casa di produzione indipendente bolognese Caucaso Factory.

Shelter è la storia di Pepsi, nata in un’isola nel Sud delle Filippine di fede musulmana, milita con il Fronte di Liberazione Islamico Moro, prima di dover fuggire per nascondere la propria omosessualità, e iniziare il suo processo di transizione da un sesso all’altro. Per dieci anni lavora come infermiera nella Libia di Gheddafi, quindi è costretta a seguire il flusso dei rifugiati in Europa. Pepsi ripercorre gli anni passati a ricercare il riconoscimento di un diritto universale, le vicende che l’hanno portata a rifugiarsi nei boschi, le violenze subite nel passaggio dei confini, le diverse occupazioni che le hanno consentito la sopravvivenza in Italia e in Francia, a Bologna e a Parigi. Un’odissea contemporanea e dolorosa, dal Mindanao alla “giungla di Calais”, vissuta attraverso la voce della protagonista e la costruzione visiva di Masi, che avvicina e sovrappone luoghi differenti, riprese originali e materiali di repertorio. Lascia lo spettatore libero di perdersi, e d’altra parte trasmette, in questo modo, la sensazione di spazi che si celano e si confondono, si sovrappongono e si richiamano fra loro, a volte anche per analogie ideali e concettuali, mostrando come siano frutto di una convenzione la loro accessibilità e la natura incidentale dell’appartenenza agli stessi.

“Mi sono creata sette nomi diversi, ma l’ottavo nome, il mio vero nome, è quello che non userò.” Sono le parole con cui Pepsi apre il film. Non è solo il nome a essere nascosto, ma anche il volto della protagonista, e questo rende la sua storia ancora più ampia e universale, rappresentativa della condizione sospesa e indefinita di migliaia di migranti, e rispecchia, inoltre, i timori e le persecuzioni che in molti luoghi del mondo gay e trans si trovano a dover affrontare.

Il documentario completa la trilogia di Masi dedicata ai Mega Eventi, dove The Golden Temple (2012) mostrava l’impatto delle Olimpiadi di Londra sulla popolazione e il territorio, e Lepanto (2016) guardava al Brasile trasformato prima dai Mondiali e poi dalle Olimpiadi. Con Shelter il “grande evento” è quello della crisi umanitaria, e il legame fra le diverse storie si rinforza nella resistenza che tutti i protagonisti della trilogia esercitano nei confronti di avvenimenti travolgenti. La cifra assieme realistica e poetica della regia di Enrico Masi e della fotografia di Stefano Croci, alla ricerca di un’espressività diffusa in ogni immagine, in ogni ambiente o sguardo, ricostruisce nelle immagini di archivio e nella grana della pellicola una sorta di sensibilità analogica applicata alla contemporaneità: una storia fuori dal tempo che per essere raccontata ricorda – attraverso l’apparizione di un toro bianco – anche il mito d’Europa, rapita da Giove e portata in un’isola del Mediterraneo. Shelter offre la visione di un’esistenza e di tante altre, ricordando come ognuna di queste sia “un ingrediente di questo pianeta”. Pepsi, d’altra parte e proprio per queste condizioni, non è una persona smarrita e rivendica il suo diritto di essere al mondo“Shelter – dice il regista – in qualità di film e quindi di oggetto chiuso in se stesso, a sua volta corrisponde a un rifugio, un luogo sicuro che custodisce la storia di Pepsi, ciò che lei ha voluto raccontare a noi, ciò che è accaduto sulla sua pelle.”

Shelter è stato presentato in importanti appuntamenti europei, il CPH: DOX Festival di Copenaghen, lo storico Cinéma du Réel di Parigi e il BFI Flare di Londra, che propone il meglio della produzione internazionale a tematica LGBT. Sarà, inoltre, allo Sheffield Doc/Fest, uno dei principali festival internazionali dedicati al cinema documentario, e al MIX di Milano, International Lesbian and Gay Film Festival. Shelter, prima della distribuzione con Istituto Luce Cinecittà, che vedrà anche una versione con il doppiaggio di Eva Robin’s, arriva mercoledì 29 maggio alle 20.00 allo Human Rights Nights. Fino al 2 giugno il Festival propone, a ingresso libero, trenta titoli, dibattiti e incontri a tema “Pianeta Ambiente Umanità”, al MAST.Auditorium, al Cinema Lumière e all’Università di Bologna. Shelter: Farewell to Eden è prodotto da Caucaso e Ligne 7 in collaborazione con Rai Cinema e Manufactory Productions, con il sostegno di Regione Emilia-Romagna e Fondazione Sardegna Film Commission.