Parte il Biografilm 2021, tornano le vite degli altri

Dal 4 al 14 giugno, online e in presenza, a Bologna torna il festival del cinema sulle biografie

CHI: Biografilm Festival DOVE: vari luoghi QUANDO: dal 4 al 14 giugno BIGLIETTI E INFO: biografilm.it

E si parte. In forma ibrida, ma si parte. Giunto alla diciassettesima edizione consecutiva, il Biografilm festival torna a proporre il suo programma di documentari (ma non solo) al pubblico di appassionati e di fedeli cultori dal 4 al 14 giugno, a Bologna.

È un ritorno ibrido, come accennavamo, perché la programmazione del 106 film in concorso sarà on line e dal vivo. Meglio della scorsa edizione, che aveva visto il festival coraggiosamente proporsi attraverso la piattaforma di Mymovies.it, per intero in streaming.

«L’anno scorso eravamo spaventati per la novità rappresentata dalla programmazione on line» dice Leena Pasanen, la neo direttrice del festival.

Viste però le oltre 46mila prenotazioni on line dell’edizione 2020, ricevute per i soli 40 titoli disponibili, logico che “piattaforma che vince non si cambia”. Tutto il pacchetto di proposte che compone questo Biografilm, sarà quindi visibile anche per quest’anno su Mymovies, mentre per una selezione di 43 titoli ci sarà l’onore di essere visibile “fisicamente”.

Circa quattro titoli al giorno per i dieci giorni di programmazione, verranno proposti nei luoghi prescelti per la proiezione su grande schermo, seguendo le direttive del distanziamento e della sanificazione.

Due di questi luoghi li si può definire “di elezione”. Sono infatti due sale cinematografiche quali il Pop Up Cinema Medica Palace e il Cinema Teatro Galliera, già scelte per altre edizioni. Il terzo luogo rappresenta invece una importante new entry.

Infatti è la prima volta nella vita del Biografilm che il chiostro del complesso di Santa Cristina “della Fondazza”, in piazzetta Giorgio Morandi 2, viene aperto alla “celebrazione delle vite”.

A inaugurarlo, venerdì 4 alle 21.30, La macchia d’inchiostro, opera prima di Ciro Valerio Gatto. È una anteprima assoluta, che riguarda direttamente Bologna nel suo desiderio di restituire allo spettatore qualcosa dell’opera e dell’umanità di Roberto Roversi, uno dei più grandi poeti italiani del secondo Novecento.

Le testimonianze rese da vari personaggi della scena culturale italiana, si alternano nel docufilm con allestimento e messa in scena di un testo teatrale inedito scritto quarant’anni fa dallo stesso Roversi.

Spostandoci sui numeri, nell’edizione 2021 l’International celebration of lives torna a proporre una nutrita selezione di film.

Quest’anno sono ben 106, fra documentari, fiction e ibridi, provenienti da 44 paesi sparsi su quattro continenti.

Fra questi, ben 94 sono produzioni europee, mentre 17 le anteprime mondiali e 98 le anteprime italiane.

Da aggiungere che nella prima edizione diretta interamente da Leena Pasanen (quella del 2020 ha visto il passaggio di consegne da parte di Romeo), l’attenzione al lavoro proposto dalle registe si è fatto se non più marcato di certo più attento. La loro presenza nel 2021 sfiora la parità, con ben 50 film fra quelli proposti nella selezione. Ma, come sempre, grande attenzione è data anche alle opere prime, che arrivano anch’esse a sfiorare il 50 percento del totale di titoli proposti (sono infatti 42).

«Abbiamo cercato un equilibrio equo fra nomi noti e nuovi talenti per quanto riguarda le selezioni in concorso» sottolinea Pasanen.

Se lo start vero e proprio per le proiezioni dal vivo è fissato per il 4 giugno con il documentario Courage di Aliaksei Paluayan, racconto della rivolta pacifista in Bielorussia contro la repressione dei diritti civili e di ogni voce dissenziente da parte dell’oligarca Aljaksandr Lukašėnka, l’inizio di tutto è fissato per questa sera alle 19.30 con l’inaugurazione tutta italiana del Festival.

Il regista Marco Spagnoli, insieme all’attrice Anna Foglietta, presenteranno infatti nello spazio del Medica Palace Il coraggio del Leone, docufilm incentrato sul Festival di Venezia 2020 (ecco spiegato l’uso della maiuscola per il sostantivo). È la storia, a tratti commovente, di quello che son state le ultime giornate della LXXVII edizione della Mostra del cinema. Attraverso lo sguardo della sua madrina, la stessa Foglietta, si racconta la forza di volontà nel non far abdicare questo storico evento culturale all’evento pandemico, ma soprattutto si dà voce alla miriade di professionalità che rendono possibile ogni anno il festival veneziano. Attorno alle voci e ai commenti delle persone che “fanno l’avventura”, ecco Venezia: il suo inusitato silenzio, la sua bellezza.

Da qui si può intuire come tutta la programmazione del Biografilm 2021 venga toccata dalla necessità di raccontare “l’attivismo, la resilienza, il coraggio civile e l’impegno per un futuro luminoso” che, nel cupo di questo lungo periodo pandemico, ha trovato spazio in molta parte della popolazione mondiale.

In questa direzione si muove Io resto, presente nella sezione Biografilm Italia. Firmato da Michele Aiello (4 giugno, h. 18, Medica Palace), il documentario entra nei reparti di un ospedale pubblico lombardo durante la prima ondata pandemica per raccontare, sopra ogni cosa, il rapporto umano che aveva iniziato a formarsi tra personale sanitario e pazienti. Una esperienza che sarà interessante, a livello umano, sentir raccontare dal regista, presente in sala.

Sempre il 4 e sempre al Medica Palace, ma alle 18, per il Concorso internazionale, Le dernier refuge. Qui a essere toccato dal regista Ousmane Samassékou è il tema della migrazione. Samassékou racconta con grande partecipazione la vicenda di una coppia in fuga dal Burkina Faso, finita in Mali dentro una Casa dei migranti condivisa con altre persone, tutte pedine del game, tutte in attesa di andare verso l’Algeria o di ritorno da tentativi infruttuosi di emigrare in Europa.

Per i giorni a seguire segnaliamo, il 5 giugno, Game of the year, di Alessandro Radaelli, e House of dolls, di Tudor Platon.

Il primo (h. 17.30, Medica Palace, Biografilm italia) scandaglia il mondo dei videogiochi in Italia. Lo fa in maniera canonica grazie ai contributi non solo di chi vi gioca a livello professionale, ma anche di chi crea questi prodotti. Insieme a loro, la voce di chi ne parla sulle piattaforme di streaming. Il secondo (h. 21.30, Santa Cristina, Contemporary lives) propone con grande ironia e leggerezza il mondo delle vacanze annuali di un gruppo di attempate signore. Tutto un frizzo e un lazzo, proposto con garbo, eleganza e un pizzico di malinconia.

Arrivati a domenica 6, interessantissimo appare Giovanni Boldini. Il piacere. Story of the artist (h. 21.30, Santa Cristina, Biografilm Art & Music). Il documentario di Manuela Teatini, proposto in anteprima mondiale, racconta la vita di Boldini, il suo periodo di più alto successo internazionale durante la Belle Epoque, ma anche i suoi rapporti con altri artisti nei vari campi delle arti e con alcune figure femminili importantissime.

Nato con la e a seguito della mostra che il Mart di Rovereto ha allestito per il novantesimo anniversario della morte di Boldini, il documentario ne racconta anche il suo contenuto, ma è forse nei footage d’epoca, abilmente inseriti, nel suo procedere e nelle immagini provenienti da archivi privati, che risiede il suo innegabile interesse.

In ordine sparso, segnaliamo da vedere in sala, anche A declaration of love (7 giugno, h. 18.30, Medica Palace), di Marco Speroni; La daronne, di Jean-Paul Salomé (9 giugno, h. 21.30, Medica Palace); El agente Topo, di Maite Alberdi (10 giugno, h. 21, Santa Cristina); The other side of the river, di Antonia Killian (8 giugno, h. 21.30, Medica Palace) e, in contemporanea e molto dispiacere, Telling my son’s land, di Ilaria Jovine e Roberto Mariotti (8 giugno, h. 21.30, Santa Cristina).

E ci fermiamo qui. Per avere notizie su tutto il programma, dal vivo o in streaming, dei biglietti e degli abbonamenti, il sito www.biografilm.it è la fonte principale.

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