Figurabilia: l’arte e la figura femminile nella nuova proposta di Art City

Otto artiste italiane si interrogano sull'immagine della donna per la prima edizione di Figurabilia, Festival dell'arte figurativa

IN BREVE COSA: Figurabilia, Festival dell’arte figurativa – Art City-Art Week 2020 COSA: Esposizioni, presentazioni, workshop, dibattiti DOVE: Spazio Menomale (via de’ Pepoli 1/2); Odeon Gallery (via Mascarella 3) QUANDO: venerdì 24-domenica 26 gennaio ORARI: Spazio Menomale (ven 17.30-22 | sab 16.00-24.00 | dom 15.00-20.00); Odeon Gallery (15.30 – 23.00) BIGLIETTO: Gratis Immagine: Antonella Cinelli – Il bacio

A gennaio Bologna sarà tutta per Arte Fiera (dal 24 al 26) e per Art City Bologna-Art Week (dal 17 al 26). Quest’anno, alla oramai consolidata messe di offerte riferite al mondo delle arti visive, fra le proposte di Art City Segnala arriva la prima edizione di Figurabilia, festival dell’arte figurativa (venerdì 24 – domenica 26 gennaio).

L’inaugurazione avverrà presso lo Spazio Menomale (via de’ Pepoli 1/2) il 24 gennaio alle 17.30, con i saluti della presidente commissione scuola e cultura del comune di Bologna Federica Mazzoni. Subito dopo toccherà a Carlo Micheli, critico d’arte e curatore, l’onore e la responsabilità di portare avanti insieme alle artiste ospiti la riflessione sul tema della pittura iconica nella contemporaneità. L’apertura degli spazi espositivi della Odeon Gallery (via Mascarella 3) è invece prevista per le 19.30.

Il giorno dopo, alle 18.30, lo Spazio Menomale ospita Ilaria Margutti, la quale presenterà Casermarcheologica, Architettura che genera comunità. Si tratta di una interessante esperienza di rigenerazione urbana attuata a Sansepolcro, in Valtiberina, dove gli spazi di una ex caserma inutilizzati dagli anni Novanta, sono stati riqualificati e resi nuovamente accessibili.

A parte questo Figurabilia sarà teatro di un modo multidisciplinare di condividere l’arte e i suoi saperi. Nel caso del Festival esso viene però strettamente collegato al coinvolgimento del pubblico. Per ottenere un simile risultato, l’idea che Figurabilia vuole sviluppare nei suoi tre giorni è quella di lasciare agli artisti piena libertà di scegliersi reciprocamente. Non solo: di scegliere intellettuali e professionisti espressione di vari settori, per creare un confronto quanto più diretto possibile. Quindi non solo incontri, ma anche una attività di workshop, di incontri letterari, di confronti fra artisti e intellettuali sempre aperti al pubblico. Ognuno di questi aspetti viene a trovarsi collegato indissolubilmente attraverso la parte di esposizione. Il tutto può apparire come una scommessa azzardata. Cosa che proprio non è. In realtà mostra il desiderio, messo in campo dai vari artisti chiamati a rendere vivo e reattivo Figurabilia, di avere quanti più feedback possibili, così da crescere professionalmente, culturalmente e tecnicamente.

Secondo Micheli questo Festival va vissuto «con la stessa febbricitante aspettativa di quando da bimbi attendevamo il circo, magari uno di quei circhi minori, autogestiti, dove per scelta si sono ritrovate attrazioni d’alto livello, desiderose di cambiare alcune regole dello spettacolo».

Veniamo ora ai nomi degli artisti chiamati a esporre le loro opere – tutte create rigorosamente nell’ultimo anno – durante i tre giorni e poi al tema di questa prima edizione del Festival. La presenza risulta essere tutta al femminile. Sono infatti otto le artiste che saranno presenti nella parte espositiva e provengono da Bologna come da tutta Italia. Oltre Antonella Cinelli (anche direttrice artistica del Festival), Roberta Dallara, Erica Fuschini, Cristina Iotti, Ilaria Margutti, Roberta Serenari, Vania Elettra Tam, Roberta Ubaldi. Proporranno opere al cui centro è la figura femminile: il lavoro di ognuna di loro mira a illustrare la donna nel suo ruolo e nel suo significato simbolico.

Da sempre nell’arte figurativa la figura femminile è soggetto e oggetto presentissimo, ma le artiste che partecipano a Figurabilia sottolineano con le loro opere la centralità della donna nel panorama artistico contemporaneo, in quanto interprete e in quanto custode dei saperi millenari, legati nello specifico a tecniche e forme espressive uniche. Per essere più precisi, le opere esposte declinano in modo autonomo e originale il tema del femminile. Per meglio dire, sviluppa il tema dello sguardo femminile posto sul mondo circostante. Il punto di partenza è dato da una riflessione sull’immagine che la donna ha di sé. Da qui ci si muove a indagare il mondo attraverso lo sguardo sull’altro, per giungere alle perenni suggestioni offerte dagli interni domestici. I materiali utilizzati per dare corpo al percorso sono i più vari. Si va dalle tecniche di pittura tradizionali fino al ricamo, o a un singolare utilizzo della ruggine. Ma ogni lavoro porta ben visibili i riferimenti alla classicità, il riferirsi al disegno e alla pittura a olio.

Per Antonella Cinelli Figurabilia è, nelle intenzioni, «il nucleo di partenza per un punto di raccolta, rivolto a chi si occupa di pittura figurativa contemporanea». Una indicazione precisa per il futuro di questo “circo” e una valutazione di necessità. «In Italia, le istituzioni museali o i grandi eventi sono spesso disattenti» aggiunge la direttrice artistica, «mentre all’estero la situazione è diversa. In vari paesi di area anglosassone esistono istituzioni come le National Portrait gallery, che fanno una ricerca costante sulle nuove istanze della figurazione. Oppure le Portrait society, che negli USA organizzano congressi nazionali e giorni di studio sulla figurazione contemporanea».