I Cancelli del Cielo: in Cineteca la director’s cut dell’opera mondo di Michael Cimino

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Recensione e programmazione del film epocale che ha segnato la fine di un’epoca

 

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Cosa: I Cancelli del Cielo torna in sala
Dove: Cineteca Cinema Lumière, via Azzo Gardino 65, Bologna
Quando: agosto e settembre 2016  

di Giuseppe Marino

 

Heaven’s Gate, I Cancelli del Cielo, porta con sé una delle storie più raccontate del mondo del cinema: quella di un progetto di dimensioni colossali, che ha prodotto…

Recensione e programmazione del film epocale che ha segnato la fine di un’epoca

 

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IN BREVE Cosa: I Cancelli del Cielo torna in sala Dove: Cineteca Cinema Lumière, via Azzo Gardino 65, Bologna Quando: agosto e settembre 2016 Info: http://www.cinetecadibologna.it/

 

di Giuseppe Marino

 

cancelli-cielo-cineteca-2016-int01Heaven’s Gate, I Cancelli del Cielo, porta con sé una delle storie più raccontate del mondo del cinema: quella di un progetto di dimensioni colossali, che ha prodotto un disastro di pari misura. Lievitato in lavorazione oltre quattro volte il budget previsto, il capolavoro di Michael Cimino del 1980 ha decretato, fra l’insuccesso di pubblico e il dileggio delle critica del tempo, la fine della United Artists e della corrente conosciuta come New Hollywood, i cui autori avevano goduto di una libertà creativa che le case di produzione non concederanno più. Dalla prima mitologica lunghezza di 5 ore e 25 minuti il film fu ridotto a due ore e mezza, la stessa versione che ad oggi si trova in home video in Italia. Il film che rivede in questi giorni le sale, grazie alla distribuzione della Cineteca di Bologna, è la director’s cut del 2012, realizzata con la supervisione dello stesso Cimino, che nelle sue 3 ore e 36’ recupera e rinforza numerose scene.

Un’ambizione smisurata per raccontare un fallimento grande quanto la vita, che rende il film e le sue vicende il riflesso più crudo e reale del suo messaggio artistico. I Cancelli del Cielo è un film mondo, da esplorare al di là del suo focus narrativo, non offre punti di riferimento ma sensazioni fisiche, polvere e memoria, e un costante senso di perdita. Un volteggiare incosciente cattura lo spettatore per portarlo, prima che all’interno di una storia, in un vortice di vita e disillusioni, nella raffigurazione di un tempo e del tempo che non si riesce mai realmente a possedere. Nella forma delle danze, dei valzer circolari che lo sguardo del regista riveste di nostalgia, Cimino racconta prima i desideri e la forza della giovinezza, in seguito altri movimenti vorticosi e circolari porteranno alla guerra e alla morte.

Il film è sublime nel racconto dei personaggi, che occupa gran parte della sua durata: dal mancato eroe James Averill di Kris Kristofferson, all’antieroe Nathan Champion del grande Christopher Walken, alla figura femminile Ella Watson, Isabelle Huppert, attorno a cui i due continuano a ruotare. Cimino costruisce quadri di grande e spietata bellezza, nella versione restaurata portati a colori più brillanti e naturali, dove l’ambiente, con differente carattere protagonista dei western tanto nel periodo classico quanto in quello crepuscolare, ospita nella sua sconfinata grandezza piccole azioni, scontri, dettagli umani. Un mondo fatto di spazi selvaggi e città fangose, di polvere e di squarci di limpida luce.

Se Nathan incarna il personaggio più drammatico e romantico, dove ancora sopravvive una stilla di epica, ed Ella prova ad affermarsi con le proprie forze, James Averill si dimostra un protagonista destinato all’inazione. È nel personaggio di James che s’incarna la malinconia e l’impotenza di fronte allo scorrere del tempo, nel suo vivere di ricordi e di speranze non realizzate, forse mai realmente perseguite, nella sensazione di perdita che solo per qualche attimo riesce a sospendere con la descrizione di un cerchio, di una danza.

Nel racconto, spesso parallelo, di James e Nathan si svolge gran parte del film. E attraverso la loro esperienza si costituisce il contesto storico, che riporta il disprezzo con cui vengono trattati gli immigrati europei, nel 1890, nel Wyoming. Seguiamo le vicende di famiglie alla disperata ricerca di terra e sopravvivenza, entriamo nelle abitazioni luride e corriamo nelle strade di fango. Si prepara intanto la guerra, o meglio lo sterminio, da parte dei ricchi allevatori e proprietari terrieri che progettano il modo più veloce e sanguinoso per liberarsi di persone che considerano meno che animali.

Michael Cimino ci ha purtroppo lasciati il 2 luglio, e il ritorno su grande schermo della sua opera più folle e grandiosa è l’occasione per (ri)scoprire la sua arte. Nella Cineteca di Bologna – Cinema Lumière sarà in programmazione, in lingua originale e sottotitoli in italiano, con due spettacoli alle 16.30 e alle 20.30, fino al 31 agosto, e ancora tutti i lunedì e i martedì di settembre.

Settembre ospiterà, inoltre, una rassegna con altri titoli dell’autore: Il Cacciatore, il suo film più amato e conosciuto, 9 e 10 settembre; 11 settembre Una Calibro 20 per lo Specialista; 21 e 24 settembre Verso il Sole; 23 settembre L’Anno del Dragone.

– James, do you remember the good gone days?
– Clearer and better, every day I get older.

27 agosto 2016

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