“L’Onda Perfetta”, la mostra che racconta la Cesena rock e underground

Dal 10 marzo al 7 aprile alla Biblioteca Malatestiana il ricordo della controcultura degli anni Ottanta e Novanta

IN BREVE Cosa: L’Onda Perfetta, mostra grafica e fotografica Dove: Biblioteca Malatestiana di Cesena Quando: vernissage 10 marzo 2019 alle ore 18 – aperta fino al 7 aprile con i seguenti orari: lunedì 14.00 – 19.00; martedì – sabato 9.00 – 19.00; domenica e festivi 15.00 – 19.00 immagine: Luca Magnani, foto di Matteo Bosi

Negli anni Ottanta e Novanta, sono stati per il tessuto culturale romagnolo – e non solo – una straordinaria opera rock, unica e irripetibile, “once in a lifetime”, per dirla in termini anglosassoni. Alle due realtà cesenati – una attiva fino al 1998, l’altra ancora oggi cuore pulsante della Romagna alternativa – è dedicata la mostra dal titolo “L’Onda Perfetta”. Una questa piccola ma significativa “antologia visiva” che raccoglie i volti, i ricordi e le immagini delle realtà, degli eventi e delle band che hanno segnato la storia della musica giovanile e della controcultura cesenate. Il vernissage è in programma domenica 10 marzo alle ore 18: a seguire incontro con i protagonisti di quegli anni.

L’omaggio va a un personaggio che, della controcultura cesenate, è stato un’icona: Gianluca Magnani, in arte Magnus, indimenticabile e indimenticato dj di Radio Melody, scomparso prematuramente due anni fa.

La mostra, curata da Matteo Bosi, fotografo, communication designer, dj e artista cesenate, in collaborazione con Marco Turci e Paolo Zanfini e con il sostengo della Biblioteca Malatestiana, è realizzata dal Vidia Club e da Melody Box, la nuova versione in streaming della storica emittente cesenate, nata tre anni fa sulle frequenze di Radio Icaro Rubicone. L’esposizione nasce dal prezioso archivio del Vidia e raccoglie anche le foto pubblicate nel libro Universi Sonori”, nuovo progetto a cura dell’associazione cesenate l’Aquilone di Iqbal dedicato alla storia della cultura musicale giovanile a Cesena dagli anni Ottanta a oggi. Il libro, uscito il 16 febbraio, ha due capitoli dedicati rispettivamente a Radio Melody e al Vidia.

La pubblicazione è stata l’occasione per tirare fuori dal cassetto immagini e ricordi e per rendere omaggio a una Cesena “underground” che oggi è raccontata nelle sessanta immagini in mostra alla Malatestiana fino al 7 aprile. Le foto storiche del Vidia Club e alcuni scatti di Radio Melody sono opera del reporter cesenate Pippo Foto. L’emittente cesenate e i suoi protagonisti negli anni Ottanta sono stati immortalati anche da Matteo Bosi. La mostra si completa poi con alcuni scatti di Marzia Fraternale e di Gianluca Sirri, con una selezione di locandine di concerti cult al Vidia negli anni Ottanta e Novanta e con le storiche grafiche del locale elaborate dal designer Stefano Tonti.

“La Cesena degli anni Ottanta e Novanta è stata una bestia rara”, scrivono i dj di Radio Melody e Melody Box. In quei decenni, se parliamo di controcultura, i riflettori erano puntati su Rimini e sui suoi rock club di culto. Eppure Cesena, nella sua piccola dimensione di provincia, grazie a Radio Melody era una realtà di riferimento assoluto per la musica, i suoni alternativi e la scena live del territorio, in quegli anni attivissima. “Nel 1994 i dati di ascolto parlavano di 40 mila utenti al giorno connessi sulle frequenze di Radio Melody e 130 mila settimanali, estesi su gran parte della Romagna. Erano dati stratosferici per una realtà indipendente come la nostra”, sottolinea Libero Cola, patron del Vidia Club e di Radio Melody. Insieme al socio Massimo Erbacci, Cola fondò fra il 1981 e il 1982 la cooperativa Polimedia, realtà dalla quale nacque nel 1984 il rock club di San Vittore e che nel 1986 prese in gestione la radio, in seguito alla scomparsa prematura del precedente proprietario Riccardo Fabbri. Il connubio fra la radio e il locale, per oltre un decennio, fece di Cesena una piccola, grande, capitale del rock-underground. Al Vidia Club, negli anni Ottanta e Novanta, ci hanno suonato artisti e band del calibro di Jesus & Mary Chain, Radiohead, Jeff Buckley, Faith No More, Foo Fighters, Paul Weller, Ben Harper. “Abbiamo ospitato anche un Ligabue degli esordi, quello del Bar Mario, un giovanissimo Vinicio Capossela, o i primi Litfiba, i CCCP, gli Elio e le Storie Tese e i Negrita, solo per citare dei nomi storici”, continua Libero Cola.

“Attraverso questa mostra, vogliamo rileggere quegli anni non in forma nostalgica, ma come memoria attiva e reattiva. – spiegano i dj melodiani Oggi siamo ancora in azione, proprio come allora, senza nessun anelito nostalgico, anzi costantemente attenti alle nuove tendenze sonore, nel campo che più ci appartiene, coscienti del nostro essere persone con una storia pluridecennale sulle spalle, ancora attratti dalle sfide, che con passione e modestia portiamo avanti. La tenerezza delle immagini in mostra stringe il cuore, anche perché uno dei protagonisti che sarebbe stato tra i più entusiasti di questa iniziativa, l’amico Gianluca Magnani, oggi non c’è più. Nel suo piccolo questa mostra racconta la storia della controcultura della nostra regione, e forse del Paese: quella storia della quale siamo stati uno dei nuclei più attivi, nella provincia elettrica che abbiamo contribuito a creare”. 

“Siamo davvero lieti – rimarca l’Assessore alla Cultura del Comune di Cesena, Christian Castorri – di ospitare nei locali della Biblioteca Malatestiana questa mostra che rievoca una stagione importante e, per molti versi irripetibile, della cultura musicale (anzi, della cultura tout court) a Cesena, attraverso la storia di Radio Melody e del Vidia Club. Una storia condivisa da migliaia di ragazzi in quegli anni formidabili che ora, visitando questa mostra, potranno dire con orgoglio (e un pizzico di nostalgia) ‘Io c’ero’”.