A Bologna torna Mens-A, Festival di cultura diffusa

Chi: Mens-A quinta edizione Cosa: Festival di cultura diffusa Dove: Bologna (vari luoghi)  Quando: Bologna 12, 17, 18 settembre; 9 ottobre Biglietti: ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria (dettagli in fondo)

Probabilmente, pur in una contingenza sanitaria come quella cui siamo costretti, ritrovarsi attorno a un pensiero che si muove su vari piani e fronti delinea l’inizio di una risalita. È quanto offre Mens-A, che si apre a Bologna questo sabato 12 settembre in Oratorio San Filippo Neri. Giunto alla sua quinta edizione, il primo festival internazionale di “Cultura diffusa” in Emilia-Romagna sul Pensiero ospitale e Cosmopolitismo, mantiene fede alla sua intenzione originaria, legando fra loro Scienze umane, Filosofia, Arte e Storia.

Il tema di questa edizione 2020 si traduce nel verbo “Riparare”. Attorno a esso si alterneranno le parole e il pensiero di poeti, filosofi, storici. Quello indicato è, a tutti gli effetti, tema importante quanto urgente. A ben vedere, oltre a varie forme di degrado cui bisogna porre attenzione e che investono la sfera sociale, ambientale e valoriale, il contesto storico creato dall’emergenza Covid ha portato a galla le problematiche legate alla vita stessa, alla salute, insomma alla persona vista nella sua interezza. È tutto l’essere umano che oggi deve essere preservato e riparato.

«Stiamo vivendo un momento delicato e complesso, ancora di allarme a causa della pandemia» dichiara la direttrice del Festival Beatrice Balsamo. «Per questo pensiamo che il tema del “riparare” sia importante oltre che dotato di particolare intensità e forza». Mens-A, la cui radice si rifà proprio alla parola “mente”, secondo Balsamo si muove nella direzione di una cultura morbida, che si interessa del sociale. «Una cultura che aiuta a contrastare l’ignoranza». Il programma di incontri è perciò elaborato per promuovere «la capacità di ascolto che è della mente e non dell’orecchio. In questo modo si contrasta l’impoverimento cognitivo e la subcultura».

Per Balsamo la subcultura ha avuto una evidenza netta molto di recente. «Se prendiamo quanto è accaduto a Willy Monteiro Duarte, ecco che si palesa la subcultura, cioè un uso della violenza che scavalca la parola, ma anche un uso della parola come violenza. Tutte cose che Mens-A cerca di ostacolare.» Nella visione di chi organizza il Festival è fondante la riflessione sul nostro contemporaneo dove «si impoverisce sempre più il valore della parola, favorendo invece l’elemento pulsivo».

Ecco allora che il “riparare” diventa aspetto nodale di tutti gli interventi ospitati nella quinta edizione del Festival di “cultura diffusa” che farà tappa a Bologna, poi a Modena, Parma, Ravenna, Reggio Emilia.

Quattro gli appuntamenti bolognesi.

Il primo, che segna anche l’apertura di Mens-A 2020, viene ospitato questo sabato 12 settembre negli spazi dell’Oratorio San Filippo Neri, via Manzoni 5, ore 20.30 nell’ambito della programmazione LabOratorio curata da Mismaonda.

È un appuntamento già sold-out, che lega fra loro poesia e filosofia. A proporre il loro pensiero saranno il filosofo Umberto Curi e la poetessa Mariangela Gualtieri.

Se Curi, che «si è molto speso per diffondere l’uso delle parole della cura» tratterà il tema di questa edizione nell’intervento “Riparare il vivente”, quindi nelle accezioni di rinascita, recupero, perseveranza, Gualtieri proporrà il “rito sonoro” di Bello Mondo. Con esso porterà avanti il cammino dentro l’energia orale/aurale della poesia, nella certezza che essa sia sempre via alla comprensione e alla compassione del mondo. La poetessa reciterà inoltre la tanto discussa e criticata poesia-manifesto Nove Marzo Duemilaventi,venuta alla ribalta durante il lockdown.

Giovedì 17 settembre il secondo incontro, Sala degli Anziani, primo piano del Comune di Bologna in piazza Maggiore 6, ore 17.05. In quella data il filosofo Pier Aldo Rovatti, per la prima volta nella città felsinea, focalizzerà il suo intervento, “Riparare le parole”, sulla sciatteria che ne colpisce sempre più frequentemente l’uso. Insieme a lui, la scrittrice Elvira Seminara il cui intervento verterà su “L’arte di riparare”. Ad Aldo Giannuli, spetta l’intervento più complesso. In “Riparare la Storia: da Piazza Fontana a oggi” lo storico e politologo tratterà l’avvenimento considerato come “la madre di tutte le stragi” oltre che il “primo e più dirompente atto terroristico dal dopoguerra”. Per alcuni è stato l’inizio degli Anni di piombo. Un periodo oscuro e ancora oggi carico di elementi dolorosi. «Abbiamo sentito la necessità» dice balsamo, «di riparare, almeno con la riflessione, questo avvenimento così sanguinoso e tragico, dove oscuri sono rimasti i mandanti e gli esecutori materiali».

Venerdì 18 il terzo incontro. Negli spazi del MAMbo-Museo d’Arte Moderna, in via Don Minzoni 14, ore 16.05, i filosofi Adriano Ardovino e Duccio Demetrio intrecceranno il loro pensiero con quello del sociologo Pierpaolo Donati e della storica dell’arte Vera Fortunati, in una serie di interventi che trattano di arte come riparazione e di gratitudine come riparazione.

Dopo di che Mens-A si trasferisce a Modena e nelle altre città ospiti, per tornare a Bologna il 9 ottobre presso la sede del DAMS in via Barberia 4. In quella occasione Mons. Dario E. Viganò (ideatore assieme a Wim Wenders del documentario Papa Francesco. Un uomo di parola) proporrà la conferenza dal titolo Rieducare lo sguardo. Dagli Angeli di Wim Wenders a Papa Francesco, come appello ad una visione di speranza e futuro.

Il programma completo su mens-a.it.

L’evento rilascia i crediti formativi agli studenti Unibo, UNIMORE, Unipr e ai docenti essendo un progetto MIUR.

Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito con obbligo di prenotazione. Per il 17 e 18 settembre, si deve inviare nome cognome e mail al numero 333 9370875 (15.00-17.00). Al pubblico sarà chiesto di indossare la mascherina e igienizzare le mani all’ingresso. Sarà anche misurata la temperatura.

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