Senza Baffi: il nuovo Brunori parte da Bologna

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Via baffi e occhiali, per l’avvio del tour acustico Brunori Sas ha scelto il Locomotiv

still-corners-list01Chi: Brunori Sas
Cosa: in concerto per la prima data del nuovo tour acustico
Quando: giovedì 22 marzo 2012, ore 22:30
Dove: Locomotiv Club, via Sebastiano Serlio, 25 Bologna
Costo: 10 euro, tessera AICS obbligatoria
Info: 3480833345. – info@locomotivclub.it

Via baffi e occhiali! Così, di colpo, senza avvertire. L’esordio di Brunori Sas in questa nuova veste sarà proprio a Bologna, giovedì 22 marzo al Locomotiv Club di via Serlio. Niente paura, in ogni caso: sarà la musica e non il look al centro dell’attenzione anche in questo caso

Via baffi e occhiali, per l’avvio del tour acustico Brunori Sas ha scelto il Locomotiv

 

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IN BREVE Chi: Brunori Sas Cosa: in concerto per la prima data del nuovo tour acustico Quando: giovedì 22 marzo 2012, ore 22:30 Dove: Locomotiv Club, via Sebastiano Serlio, 25 Bologna Costo: 10 euro, tessera AICS obbligatoria Info: 3480833345. – info@locomotivclub.it

 

di Simone Arminio

 

Via baffi e occhiali! Così, di colpo, senza avvertire. L’esordio di Brunori Sas in questa nuova veste sarà proprio a Bologna, giovedì 22 marzo al Locomotiv Club di via Serlio. Niente paura, in ogni caso: sarà la musica e non il look al centro dell’attenzione anche in questo caso. Ché il cantautore tosco-calabrese sul palco non è certo uno che si tira indietro. Inedita a questo proposito, oltre alla sua faccia sgombra, è anche la versione acustica che ci propone. A casa violoncelli e batterie. Saranno tre soltanto le persone sul palco: se stesso,Dario Brunori, alla voce e la chitarra, Mirko Onofrio al sax e Dario Della Rossa alle tastiere.

Suoni più rarefatti, dunque, ma c’è da scommettere che la ditta Brunori non deluderà comunque il suo pubblico. L’ultima volta, questo inverno, sempre al Locomotiv non lo ha fatto. E non sarà rimasto deluso nemmeno lui, visto che fra le sue tante città (Siena, Cosenza e Firenze fra tutte) l’autore di “Guardia ’82” ha scelto proprio la nostra come data d’esordio del suo tour. Proponendoci uno spettacolo tutto nuovo che Brunori ci presenta, a modo suo, nel breve video che trovate in fondo a questa pagina.

 

Ma chi è Brunori Sas?

Autore simbolo della pluriosannata Leva Cantautorale degli Anni Zero, in buona compagnia di Dente, Vasco Brondi e molti altri, Brunori Sas si è imposto da qualche anno sulla scena nazionale e – credete – è stato impossibile non notarlo. C’è chi lo ama e chi lo crede uno dei tanti. Entrambe le posizioni, però, non possono non convergere su un dato innegabile: Dario Brunori ha stile da vendere e una vena poetica semplice e quotidiana che sa mettere allegria anche quando parla di tristezze. I suoi esordi seguono un copione bohemiene: presenza costante e poco considerata della scena senese (ma all’epoca era uno studente di economia con l’hobby della musica), il futuro di Dario Brunori è cambiato in un lampo col suo ritorno in Calabria. Quando, messo nel cassetto il suo sogno di fare il cantautore a causa delle incombenze nefaste della vita (è dovuto tornare di corsa a Cosenza a guidare la ditta di cementi in seguito alla morte di suo padre: la Brunori Sas, quella vera), ha lì composto il suo primo disco. Un album spoglio, semplice e diretto (“Vol.1” – Pippola Music) che lo ha portato inavvertitamente nell’olimpo dei cantautori. Da quel momento in poi sono cadute sulla Brunori Sas altre pesanti tegole, ma questa volta per nulla nefaste: il Premio Ciampi come miglior debutto discografico dell’anno, Premio Tenco come miglior autore emergente, PIMI – Premio Italiano Musica Indipendente per il migliore live. Impossibile non considerare cotanto palmares. E impossibile non tentare di raddoppiare.

 

Vol.2 – Poveri cristi

Da quel momento, infatti, tutte le attese si sono concentrate sul futuro di questo giovanotto con i baffi. Che si è ripresentato due anni dopoa pubblico e critica con “Vol.2 – Poveri Cristi” (Picicca Records). Un album certo privo dell’immediatezza dell’opera prima, ma con un sottotitolo che gli calza a pennello. Perché di poveri cristi effettivamente si tratta nei suoi brani, ma con il vantaggio di quell’allegra indifferenza, quella poesia del risaputo che nei secoli ha fatto la fortuna di lucidi poeti come Guido Gozzano o Rino Gaetano. E qui parte un lampeggiante “danger“. Poiché il nome del cantautore de “Il cielo è sempre più blu” è presto diventato un boomerang in mano ai detrattori del nostro buon Dario Brunori. Qualcuno, insomma, lo accusa di aver calcato troppo la mano delle somiglianze. Ma qualcun altro – e noi siamo tra questi – preferisce lasciare in pace i mostri sacri. Riconoscendo alla premiata ditta Brunori Sas, se non un’originalità universale o il copyright di una certa voce rauca, perlomeno il merito di aver portato nuova qualità nei live e nelle liriche. Qualcosa che il mainstream musical-televisivo di questo paese zeppo di cantanti da tempo ci nega. Ma inutile dire altro: i dettagli li aggiungeremo giovedì sera, fuori dal Locomotiv.

 

Intanto, ecco un gustoso antipasto:

 

 

19 marzo 2012

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