Eva Robin’s e Il Frigo ai Teatri di Vita

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A grande richiesta torna l’arguta drammaturgia dello scrittore franco-argentino Copi

 

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Chi: Eva Robin’s
Cosa: Il Frigo
Quando: 20 e 21 novembre 2012 ore 21,00
Con: Eva Robin’s diretta da Andrea Adriatico
Dove: Teatri di Vita, via Emilia Ponente 485 Bologna
Info: 051566330

Settimana intensa per il palcoscenico del piccolo Teatro di Via Emilia Ponente, tutta dedicata ai testi di Copi, messi in scena da Andrea Adriatico e con la partecipazione straordinaria di Eva Robin’s

A grande richiesta torna l’arguta drammaturgia dello scrittore franco-argentino Copi

 

 

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IN BREVE Chi: Eva Robin’s Cosa: Il Frigo  Quando: 20 e 21 novembre 2012 ore 21,00 Con: Eva Robin’s diretta da Andrea Adriatico Dove: Teatri di Vita, via Emilia Ponente 485 Bologna Info: 051566330

 

di Cristian Tracà

 

Settimana intensa per il palcoscenico del piccolo Teatro di Via Emilia Ponente, tutta dedicata ai testi di Copi, messi in scena da Andrea Adriatico e con la partecipazione straordinaria di Eva Robin’s. Non si tratta di novità assolute perché sia Il Frigo che L’omosessuale o la difficoltà di esprimersi sono stati già presentati al pubblico in passato. A grande richiesta, per chi non avesse potuto vedere o anche per chi vuole concedersi il bis, ci si riconcentra sull’arguta e particolare drammaturgia dello scrittore franco-argentino.

Si comincia il 20 e 21 novembre con Eva Robin’s, in scena per Il Frigo. Quale migliore protagonista del resto per la spigolosa provocatorietà di Copi, che oltre ad essere ottimo drammaturgo è stato abile disegnatore, con una conseguente capacità di creare sia con le parole che con le immagini personaggi di sicuro impatto e di straordinaria carica espressività, più espressionistica che impressionistica.

Tra surrealismo e nonsense dell’assurdo, tra perturbazioni degne delle migliori immagini delle avanguardie, in linea diretta con i meravigliosi germogli di correnti che hanno fatto delle scoperte dell’inconscio del Novecento la loro parabola di ispirazione, Il Frigo gioca le sue carte usando i toni estremi dell’amaro e della gag.

Metamorfosi costante, con una tendenza alla moltiplicazione dell’identità che è allo stesso tempo brillante e spiazzante, tipico del resto della cifra beffarda di Copi. Come in una costante valorizzazione del gioco della parodia e del mondo alla rovescia, dove anche atti di violenza, terribili solo al pronunciarsi, lo spettacolo marcia sul capovolgimento continuo di fronti, sulla labirintica risata straniante.

I motivi per non lasciarselo scappare sono parecchi: piaccia o non piaccia la sfida che l’autore e il regista lanciano ad una certa morale, vale la pena entrare in questo microcosmo anche solo per sondare le infinite sfumature dell’ironia e il caleidoscopio di registri e timbri dello humour e della coscienza introspettiva.  

Dal 23 al 25 novembre invece ritorna in scena “L’omosessuale o la difficoltà di esprimersi“, leggi l’articolo di BolognaCult.

19 novembre 2012

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