La politica 2.0 approda nel mondo reale

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Un’attualissima tavola rotonda alla Feltrinelli indaga sul rapporto tra voto e web

 

voto-e-web post01Chi: giornalisti e esperti di analisi politica
Cosa: Tavola rotonda “Politica 2.0. Web e voto”
Quando: 20 marzo, ore 18.00
Dove: Libreria Feltrinelli, piazza Ravegnana 1  
Costo: gratuito
Info: 051.266891

di Erika Gardumi

 

C’è chi dice che la partecipazione via web sta cambiando i connotati della politica, e che non sappiamo fin dove questa mutazione potrà spingersi. C’è chi dice..

Un’attualissima tavola rotonda alla Feltrinelli indaga sul rapporto tra voto e web

 

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IN BREVE Chi: giornalisti e esperti di analisi politica  Cosa: Tavola rotonda “Politica 2.0. Web e voto”  Quando: 20 marzo, ore 18.00  Dove: Libreria Feltrinelli, piazza Ravegnana 1  Costo: gratuito  Info: 051.266891

 

di Erika Gardumi

 

C’è chi dice che la partecipazione via web sta cambiando i connotati della politica, e che non sappiamo fin dove questa mutazione potrà spingersi. C’è chi dice che la rete è autoreferenziale e non riuscirà mai veramente a incidere sul mondo reale e soprattutto sul governo di un Paese. C’è chi dice tanto per dire, c’è chi prende atto, c’è chi chiude gli occhi, c’è chi urla al miracolo e chi alla tragedia. Di innegabile c’è che nel recente voto italiano il peso della cosiddetta “politica 2.0”, quella forma di partecipazione che viene dal web, non è stato trascurabile. Sono anzi entrate a far parte integrante del gergo politico parole come “blog”, “conferenze stampa in streaming”, “l’onorevole ha twittato” o “rilasciare una dichiarazione su facebook”.

“Quale influenza ha avuto la rete sull’esito del recente voto politico?” è una domanda sempre più imprescindibile per provare a capire se e come le cose effettivamente cambieranno. Per cercare una risposta la Libreria Feltrinelli di Piazza Ravegnana  ospiterà il 20 marzo una tavola rotonda dal titolo “Web e voto”, organizzata all’interno del ciclo di conferenze “Politica 2.0” promossa dalla casa editrice il Mulino. Un’occasione che metterà a confronto gli analisti politici Piero Ignazi (professore di Scienza Politica – Unibo), Gianpietro Mazzoleni (docente di comunicazione politica all’università di Bologna) con gli esperti Daniele Bellasio (social media editor del Sole 24 Ore) e Fabrizio Masia (direttore dell’istituto EMG-Ricerche sociali e di mercato).

L’incontro sarà moderato dai direttori dei principali quotidiani cittadini: Giovanni Egidio (la Repubblica), Massimo Gagliardi (Il Resto del Carlino), Armando Nanni (Corriere di Bologna): un’interessante (e forse doverosa) partecipazione nel dibattito da parte della categoria “giornalisti”. Osservatori, analizzatori e talvolta catalizzatori del mito della politica 2.0, i giornalisti si trovano in prima linea nell’interpretazione delle mutazioni politiche di oggi, anche se talvolta non sono considerati all’altezza del compito di cani da guardia virtuali della democrazia, in primis da quel Beppe Grillo che li farebbe volentieri affondare insieme alla vecchia politica, mentre li attacca con dichiarazioni quali “Più il Sistema si decompone, più i media ne diventano l’ultimo feroce baluardo (dopo infatti non c’è più alcuna difesa) perdendo ogni ritegno e vergogna”.

Non ho dubbi che il grillismo non approverebbe questa tavola rotonda, apostrofandola come un tentativo del vecchio sistema di comprendere e rendere lineare qualcosa che invece è nuovo e difficilmente incasellabile nelle categorie classiche dell’analisi politica. Per di più moderato da giornalisti! E a dire il vero, non per giustificare certi atteggiamenti e parlando da cittadina più che da giornalista, anche io ho un po’ la sensazione che qualcosa di strutturale possa sfuggire ad una tavola rotonda nella quale mancano del tutto gli attivisti politici del web. Quelli a cui in questi giorni vorrei rivolgere centinaia di domande sperando che abbiano le risposte ma temendo fortemente che non si siano mai nemmeno interrogati. Quelli soddisfatti dalla linea intransigente e quelli che vorrebbero effettivamente governare a costo di “allearsi” con i tanto detestati partiti.

Insomma, nel timore di non capire niente è meglio capire un po’, quindi ben venga questa interessante tavola rotonda. Ma il mio timore rimane che alla fine il fenomeno sia talmente plurale che difficilmente si presterà a definizioni. E fuori dalle definizioni rimane la vastità della Rete, capace di inglobare responsabilità e rappresentanza e distribuirle in parti tanto piccole da divenire insignificanti. O talvolta fin troppo significanti.

15 marzo 2013

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