C’è Fermento al Vag61, con i vini e i libri indipendenti

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Il media center di via Paolo Fabbri dedica una due giorni a cantine e case editrici

fermento-vag61-list01Chi: Fermento
Cosa: due giorni dedicati a vino e libri indipendenti
Quando: venerdì 29 e sabato 30 giugno 2012
Dove: Vag61, via Paolo Fabbri, 110 Bologna

Dodici case editrici e otto aziende vinicole in fermento per due giorni al Vag61. Fermento è anche il titolo della rassegna bibliovinicola, che per due giorni – venerdì 29 e sabato 30 giugno, dalle 18 alle 24 – terrà banco nello spazio sociale di via Paolo Fabbri 110, con l’obiettivo di promuovere e far degustare libri e vini “non omologati”…

Il media center di via Paolo Fabbri dedica una due giorni a cantine e case editrici

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IN BREVE  Chi: Fermento  Cosa: due giorni dedicati a vino e libri indipendenti  Quando: venerdì 29 e sabato 30 giugno 2012  Dove: Vag61, via Paolo Fabbri, 110 Bologna


di Simone Arminio

Tentenno, resisto e alla fine mi piego. Anche Bologna ha finalmente vinto il suo maxischermo in piazza Maggiore per la finale degli europei di domenica 1 luglio, ore 20:45. Dopo tanti dubbi e tentennamenti l’accordo è stato finalmente raggiunto tra l’assessore alla Cultura Alberto Ronchi e il direttore della Cineteca Gianluca Farinelli: alle 20:45 il maxischermo del Cinema Ritrovato si abbasserà a mostrare Italia-Spagna.

I dubbi, a dire il vero, più che etici o di purismo cinefilo, ufficilamente riguardavano pare un banale problema di luce: “Una parte del primo tempo si vedrà male”, ha chiarito l’assessore. Senza contare che, nonostante la luce non cali del tutto prima delle nove e mezza, migliaia di bolognesi nei giorni scorsi hanno comunque scelto i maxischermi di via Filippo Re e di piazza Verdi per seguire la partita dell’Italia. E il motivo, di per sé, dovrebbe convincere anche i più scettici sulla bontà dell’iniziativa: questo calcio in azzurro, si sa, cafone magari lo è uguale, ma unisce e crea socialità.

Perché avvicina i non tifosi al calcio, e proprio per questo stempera – si spera – l’ultras a un comportamento più civile. La nazionale, questa è la triste e arcinota verità, è l’unico momento in cui l’italiano canta il suo inno. E se non sarà un gol a renderci più civili e rispettosi della democrazia, il dubbio è che perdere anche questa briciola di unità di sicuro non faccia bene. Il calcio moderno ci ha subdolamente spinti alla scommessa, alla pay-tv da divano, all’orsismo del “me ne sto comodamente a casa”. Eppure lo sport, nell’Antica Grecia, nasceva gemello della medicina e la filosofia.

Uno schermo sul crescente – tanto più che il Nettuno è imbracato e al sicuro dai bagni dei tifosi – di sicuro non risolverà i nostri problemi. Ma perlomeno ci farà stare tutti fianco a fianco. Di questi tempi, in questa città, davvero non è poco.


29 giugno 2012

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