Cacioppo, una Vita da Bar, a Bologna: l’intervista

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Il celebre comico porta lo spettacolo nel suo Teatrino degli Illusi

 

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Chi: Giovanni Cacioppo
Cosa: Una Vita da Bar, show
Quando: sabato 15 dicembre, h. 21 per la cena, h. 22:30 per lo show
Dove: Teatrino degli Illusi, vicolo Quartirolo 
Costo: 25 euro con cena, 12 solo spettacolo

Vita da Bar è lo spettacolo personale di Giovanni Cacioppo che andrà in scena sabato 15 dicembre al Teatrino degli Illusi. Il Cacioppo è un fine conoscitore della vita da bar e delle sue meravigliose parabole e attraverso queste narra l’infinito universo dei modi migliori per evitare di lavorare….

Il celebre comico porta lo spettacolo nel suo Teatrino degli Illusi

 

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IN BREVE Chi: Giovanni Cacioppo Cosa: Una Vita da Bar, show Quando: sabato 15 dicembre h. 21 per la cena, h. 22:30 per lo show Dove: Teatrino degli Illusi, vicolo Quartirolo Costo: 25 euro con cena, 12 solo spettacolo

 

di Andrea Marino

 

Vita da Bar è lo spettacolo personale di Giovanni Cacioppo che andrà in scena sabato 15 dicembre al Teatrino degli Illusi. Il Cacioppo – cabarettista di scuola Zelig di lungo corso che ha militato anche nella striscia comica di Ballarò e ha partorito personaggi esilaranti come “Testa di Cane” – è un fine conoscitore della vita da bar e delle sue meravigliose parabole e attraverso queste narra l’infinito universo dei modi migliori per evitare di lavorare. Alla conoscenza per presa diretta, si è aggiunta nell’ultimo periodo anche quella “dall’altra parte del bancone”: il comico, infatti, è anche il gestore del locale nato un paio di anni fa circa a Bologna.

Il progetto è molto interessante: si alternano serate con cabarettisti a una bella selezione musicale con una tradizionale vena danzereccia. La ricetta è simile a quella dello Zelig di Milano dei primi tempi: un palco, bravi artisti, un po’ di buona musica, il tutto sostenuto da una cucina e, ovviamente, un bar.

Bologna Cult ha intervista Giovanni Cacioppo per voi, prima della serata di sabato 15 dicembre al Teatrino degli Illusi. Eccovela.

Quanto tempo è che fai una Vita da Bar?

Da quando sono nato, da sempre. [… ride] Scherzo, ho anche lavorato, ma quando ho potuto il bar è stato sempre il mio rifugio, il mio principale centro di socializzazione. Mentre da gestore sono due anni.

Quali sono le principali fonti d’ispirazione nel bar?

Indubbiamente i clienti. È una specie di Facebook aperto, il bar. Ognuno passa, ognuno dice la sua: quando non c’era Facebook, c’erano i bar. Adesso Facebook è peggio, perché nei bar, quando uno era un cretino non lo ascoltava nessuno, lo evitavano tutti, su Facebook non ti può escludere quasi nessuno. Facebook è il bar senza possibilità di esclusione.

C’è uno stereotipo da bar che è particolarmente presente nel tuo spettacolo?

Intanto la caratteristica del tipo da bar è che non deve avere altri impegni. Deve dedicarsi serenamente al bar, dalle nove, dieci del mattino, fino a quando il bar chiude. È un lavoro che prende parecchio tempo, non ti consente di avere altre occupazioni.

Come nasce il progetto del Teatrino degli Illusi?

Ho visto questo locale e mi sono innamorato. L’abbiamo ristrutturato con il mio ex-socio, sperando di farne un punto di ritrovo per artisti a Bologna, sia musicisti che cabarettisti, che è il settore che mi riguarda più da vicino e piano piano sembra che ci stiamo riuscendo, sta crescendo ogni giorno e speriamo di arrivare in porto!

Come mai hai aspettato così tanto prima di esibirti in prima persona?

L’anno scorso facevamo una volta al mese “Cacioppo and Friends”, dove io conducevo, facevo una parte del mio spettacolo e presentavo anche altri comici dell’area bolognese, quindi non ho avuto l’esigenza di fare uno spettacolo tutto mio. A Bologna comunque non facevo uno spettacolo da due, tre anni. Poi quest’anno visto che non faccio il Cacioppo and Friends… lo spettacolo è in continua evoluzione.

E sul tuo percorso su e giù per l’Italia: prima la Sicilia, poi hai vissuto a Milano, adesso Bologna…

A Milano in realtà non c’ho mai abitato, c’ho passato periodi lunghi anche, due, tre mesi, però una casa mia non ce l’ho mai avuta…

Tu sei per una separazione netta tra vita privata e lavoro…

Separazione netta e immediata, nel senso che nel momento in cui finisco di lavorare, sparisco dal luogo dove si lavora.

Anche per questo hai limitato le apparizioni a Bologna, il luogo dove vivi?

E certo: se lo spettacolo fa cagare mica puoi scappare.

 

12 dicembre 2012

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