“La vita privata degli oggetti sovietici”

Da Modo InfoShop il libro che racconta fascino e eredità degli oggetti quotidiani oltre cortina

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IN BREVE Chi: Giampiero Piretto e Marco Raffaini  Cosa: presentazione del libro “la vita privata degli oggetti sovietici”  Quando: martedì 11 dicembre, ore 18:30  Dove: Libreria ModoInfo Shop, via Mascarella 24/b  Costo: gratis

Racchiudono in sé storia e ideologia, ma anche vita quotidiana, familiarità e speranza. Non sembra strano immaginare che gli oggetti sovietici abbiano – oltre ad una simbologia pubblica – anche una loro vita privata, per lo più segreta. E’ quanto sembra suggerirci Giampiero Piretto, autore del libro “La vita privata degli oggetti sovietici”, nel quale segue 25 percorsi – tra storia e fantasia – di altrettanti oggetti di uso comune un tempo nell’area del Patto di Varsavia.

Il libro sarà presentato martedì 11 dicembre presso la Libreria Modo InfoShop alle ore 18.30, alla presenza dell’autore e con la partecipazione di Marco Raffaini, esperto di Russia e autore del libro “Storia della Russia e dell’Italia”. Le vite private degli oggetti sovietici sono raccontate in 25 percorsi da salire o scendere, partendo dalle prime apparizioni oppure risalendo a ritroso dalla visibilità nell’immaginario collettivo contemporaneo. Sono storie di oggetti e delle memorie che portano con sé, del mondo che raccontano e dell’impatto che hanno ancora oggi: racconti che l’autore ha costruito mescolando la sua esperienza personale con ispirazioni letterarie, cinematografiche e artistiche. Un collage che nasce dalla passione di Piretto, laureato in letteratura russa e professore di Cultura Russa all’Università di Milano, e dall’innegabile potere evocativo dell’oggettistica sovietica.

Non si tratta solo di quel fascino vintage-sovietico che riempie i mercatini dell’usato. L’interesse scaturisce di più dal desiderio di scoprire come si viveva dall'”altra parte del mondo”, quasi come a specchiare – da Occidente e 20 anni dopo – la sorpresa dell’Est al crollo del muro. E’ un desiderio che ha creato a Berlino il museo della DDR e di Checkpoint Charlie, e che si esemplifica nello straordinario successo del film tedesco Goodbye Lenin, dove i protagonisti erano in un certo senso proprio gli oggetti quotidiani, con il loro carico di rassicurante normalità. Immaginando le loro memorie segrete, la loro vita privata è un percorso tutto da scoprire.

10 dicembre 2012

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