Laetitia Sadier

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Dall’astrazione degli Stereolab alla concretezza della lotta politica

 

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Chi: Laetitia Sadier
Cosa: concerto
Quando: 4 aprile, ore 22.30
Dove: La Scuderia (Ben TiVoglio Club), piazza Verdi 1
Info: info@bentivoglioclub.it

di Marco Napolitano

 

Giovedì 4 aprile si esibirà al Club BenTiVoglio di Piazza Verdi un’artista dal nome forse sconosciuto ai più, ma indissolubilmente legato ad una delle realtà che più hanno caratterizzato musicalmente gli anni Novanta…

Dall’astrazione degli Stereolab alla concretezza della lotta politica

 

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IN BREVE Chi: Laetitia Sadier  Cosa: concerto  Quando: 4 aprile, ore 22.30  Dove: La Scuderia (Ben TiVoglio Club), piazza Verdi 1 Info: info@bentivoglioclub.it

 

di Marco Napolitano

 

Giovedì 4 aprile si esibirà al Club BenTiVoglio di Piazza Verdi un’artista dal nome forse sconosciuto ai più, ma indissolubilmente legato ad una delle realtà che più hanno caratterizzato musicalmente gli anni Novanta: lei è Laetitia Sadier, voce, chitarra e tastiere di quei caleidoscopici bricoleurs retrofuturisti che furono gli Stereolab. Iniziata nel 1990, la parabola creativa della band franco-britannica appare infatti ormai conclusa, consegnando alla storia della musica rock quella miscela acida di krautrock, noise e lounge resa unica anche grazie all’apporto primario della stessa Laetitia. Per capire questo, basta confrontare brani come Hero dei pionieri Neu!, una delle principali band di riferimento per la definizione del sound Stereolab, e Outer Accelerator, di questi ultimi: benché il serrato drumming motorik sia l’evidente trait d’union stilistico fra le due band, la tensione protopunk espressa dai vocalizzi free from di Micheal Rother in Neu! 75 diventa un lontano ricordo una volta che le simili ritmiche incalzanti di Outer Accelerator (o di Nihilist Assault Group o di quel “manifesto” che è Jenny Ondioline) vanno a sostenere la voce calda e gentile di Laetitia.

Nata un giorno del fatidico Maggio francese, la Sadier cresce alla scuola di chanteuses dell’epoca come Françoise Hardy e Sandie Shaw, dotandosi di un timbro profondo e raffinato, duttile e sensuale. Da un lato, forte della propria tecnica, la voce della Sadier si fa quindi strumento versatile, prestandosi con colta ironia alle astrazioni geometriche di Metronomic Underground, veicolando un linguaggio ridotto a puro significante, a puro espediente melodico-ritmico. Dall’altro lato, lo status di chanteuse che caratterizza la stessa Laetitia, si impone e affascina in uno dei pezzi più belli di tutta la discografia di marca Stereolab, quel Pack Yr Romantic Mind che ben sintetizza cantautorato, sfuriate soniche delle sei corde, e zuccherose e un po’ ruffiane incursioni di Moog analogici. L’amore per la canzone d’autore da parte di Laetitia raggiungerà la sua piena espressione nel 2010, quando uscirà il suo primo disco solista, l’intimista The Trip (viaggio post-mortem della sorella, cui è dedicato un album comunque non troppo appesantito di malinconia). Ascoltate la cover di Un soir, un chien, semplicemente très cool.

It’s 2012, do you know where your government is tonight? Occupy yourselves and let’s get busy with the music in our minds“. Il sito della Dragcity, etichetta discografica della Sadier, riporta queste parole sulla pagina web dedicata al suo secondo e ultimo album, Silencio. L’universo culturale di riferimento è senza dubbio quello del movimento Occupy statunitense e degli Indignados spagnoli, il che ci rivela un’altra anima della Sadier, meno concettuale e più ancorata alla realtà socio-politica. Gli stessi Stereolab erano già ricchi di riferimenti marxisti, surrealisti e situazionisti e, oggi come allora, Laetitia non prescinde dall’impegno politico, usa i mezzi che le sono propri –ovvero gli ingredienti sonori di un alt-pop sorprendente ed eterogeneo-, contribuendo da parte sua a un più equo e giusto futuro dell’uomo.

 

 

 
04 aprile 2013

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