Il duo in concerto al Locomotiv Club di Bologna il 20 febbraio
Chi: Cecco e Cipo in concerto
Quando: venerdì 20 febbraio 2015, apertura 21:30, inizio live 22:30
Dove: Locomotiv Club, via Serlio 25/2
Costo: 10 euro, tessera AICS obbligatoria 8 euro
di Giuseppe Marino
La storia:Cecco e Cipo, nel quotidiano i toscani Simone Ceccanti e Fabio Cipollini, si presentarono all’ultima edizione di X Factor per essere non scelti da Morgan…
Il duo in concerto al Locomotiv Club di Bologna il 20 febbraio
IN BREVE Chi: Cecco e Cipo in concerto Quando: venerdì 20 febbraio 2015, apertura 21:30, inizio live 22:30 Dove: Locomotiv Club, via Serlio 25/2 Costo: 10 euro, tessera AICS obbligatoria 8 euro
di Giuseppe Marino
La storia:Cecco e Cipo, nel quotidiano i toscani Simone Ceccanti e Fabio Cipollini, si presentarono all’ultima edizione di X Factor per essere non scelti da Morgan durante la selezione finale. Esclusione, dunque, che li portò a non partecipare effettivamente al talent show lasciando spiazzati molti dei suoi spettatori, che da subito avevano intercettato nel duo una coinvolgente vena di originalità. Trascinati dalla loro breve performance televisiva, Cecco e Cipo hanno immediatamente trovato ampio seguito sulla rete, da YouTube in giù, mentre la squadra di Morgan, priva del gruppo che era parso più promettente e all’urlo “Vi dimostrerò che so scegliere”, andava a velocemente incontro a una débâcle totale. Il fatto che Morgan, vincitore di un numero ragguardevole di precedenti edizioni del talent, sia intanto passato dall’essere il più giovane e aggressivo della compagnia, all’essere quello più attempato e forse lontano dal pubblico di riferimento (comunque non vicino quanto un Fedez), ci porterebbe ad amare riflessioni sul tempo e sui tempi del linguaggio (non solo televisivo), che fortunatamente non rientrano nell’oggetto di questo pezzo. Fine della nota introduttiva, andiamo alle note e basta.
Cecco e Cipo con il Vaccaboiatour sono a Bologna al Locomotiv Club venerdì 20 febbraio, e presentano il loro secondo disco Lo Gnomo e Lo Gnu, dieci brani più una intro. La partenza con La Licenza di Tuttologo suona subito più analogica della media newindie italiana, con una forma musicale che rispecchia l’immagine e i volti bonariamente anni ’70 del duo, che li porta ad apparire costantemente fuori luogo e perfettamente a proprio agio. Con l’attacco di Hanno fatto un Monumento al Grasso scatta il riflesso Ti Sei Fatto il Palazzo sul Jumbo, quindi prende il sopravvento un incrocio con l’elettronica de Lo Stato Sociale, band coetanea che nel pezzo prende effettiva consistenza con l’intervento vocale di Lodo Guenzi. L’elettronica tornerà solo con La Trottola, per mescolarsi a schitarrate rock e vocalizzi à la Twist and Shout. Per il resto l’album segue una linea di facile e piacevole ascolto, forse più usuale del tono goliardico e grezzo che le prime impressioni potevano portare ad aspettarsi. Si trovano il testo lievemente e allegramente psichedelico di Bè, La filastrocca di Ninna, il valzer (o liscio?) di Panini, il radicalismo pop di Minestrone. Chiude Ziguli, ottima per saltellare nei live. Metacanzone con inserti di riflessioni minimali, e dimostrazione di come la nostalgia faccia presto a svilupparsi, trovando spesso riferimenti in ricordi di massa legati a pubblicità e vecchi jingle, per un’inclusione immediata.
Il primo singolo e video, con riferimenti magrittindie, è Orazio.
