Andare per collane: “Giallo e Nero”, Il Battello a Vapore [2/3]

Tre collane che invitano alla lettura: itinerari non turistici, noir e avventure a fumetti per adolescenti

IN BREVE Cosa: presentazione di collane editoriali

DAI VIAGGI AI THRILLER PER ADOLESCENTI

Siete accaniti lettori di thriller, noir e romanzi ricchi di suspence, colpi di scena, morti e misteri. Avete dei figli che vorreste educare alla somma arte del delitto, come la definiva Raymond Chandler, ma non sapete da cosa iniziare la fatica di Sisifo con loro. Sì, Agatha Christie, va bene, ma qualcosa di più contemporaneo? Certo non guasterebbe. E qualcuno di voi ricorda che esisteva qualcosa di simile: la storica collana “Giallo dei ragazzi” della Mondadori. Romanzi dedicati agli Hardy Boys, a Nancy Drew, a I tre investigatori, ai Pimlico Boys, tutti giovani, tutti professionisti del mistero e dell’intrigo. Bene, Il Battello a Vapore rimette a nuovo quell’idea, la sposta di qualche casella in avanti e crea la collana “Giallo e Nero”, dedicata proprio ai ragazzi che amano o sono incuriositi da questo tipo di narrativa. Alle spalle un catalogo sconfinato, di proprietà Piemme e Mondadori, cui attingere in prima battuta pescando autori stranieri già pubblicati e nuovi arrivi. A venire, anche romanzi scritti da italiani e molte altri titoli, in buona parte originali. Per intanto si parte con quattro romanzi per altrettanti autori: tre di area anglofona, uno francese. Titoli molto sostenuti e per gusti i più vari come si vedrà.

Iniziamo da Natalie Babbit, nota scrittrice statunitense per ragazzi, che ne La strana scomparsa del Signor Goody (pg. 137, € 9,90, trad. Cecilia Veronese) mette in scena il mistero del defunto Midas Goody non defunto per tutti. Per Willet Goody, suo figlio, in primis. Sostiene che il padre non sia morto, al contrario di quanto affermano tutti. A credergli solo Hercules Feltwright, il precettore, arrivato da poco a Goody Hall, magnifica tenuta di campagna. Quel che ne segue è un bel giallo di stampo classico, in cui ognuno è altro da quanto afferma, mentre la storia si intrica piacevolmente fino alla risoluzione.

Katherine Woodfine ha invece una passione per i magazzini e per la società londinese di inizi Novecento. Infatti Cercasi commessa al reparto omicidi (pg. 313, € 10,90, trad. Alessandra Guidon, ill. Jùlia Sarda) prende come scena del misfatto I Grandi magazzini Sinclair, immenso luogo di fantasia nella capitale inglese del 1909. È da qui che si parte, dal furto di un prezioso “passerotto meccanico”, che vede indagata la giovane commessa Sophie per arrivare ai bassifondi di Londra. Lì, dopo varie peripezie, lei e gli amici Billy, Lil e Joe, scopriranno che il furto nasconde altro e che la strada per risolvere tutto il mistero è ancora lunga e pericolosa.

Il francese Didier Convard gioca con abilità a mescolare le atmosfere Belfagor. Il fantasma del Louvre, e la detection di Adele Blancsec nel suo L’ombra dello sciacallo (pg. 124, € 9,90, trad. Michela Finassi Parolo). Delitti senza movente attirano l’ispettore Victor e il suo geniale figliolo Quentin. In questo caso muore con un ago avvelenato l’egittologo Melisson, che con gli archeologi Rébouvile e Lamourisse aveva partecipato alla scoperta della tomba dell’architetto Pazer in Egitto. Nella stanza dove viene ritrovato il cadavere, solo un gatto nero che non gli appartiene e un forte odore di menta. Ma se le indagini si attivano, anche i delitti aumentano e un uomo vestito di nero ne parrebbe la causa. Romanzo ricco di colpi di scena L’ombra dello sciacallo si rivolge a un pubblico dagli 11 anni, senza però strizzare troppo l’occhio in maniera complice, e lasciando che le atmosfere non diventino troppo complesse per i lettori. Una bella lettura.

Mai come quella de Il gioco dell’assassino, romanzo della newyorkese Sandra Scoppettone, già pubblicato da Mondadori. Ambientato nel Maine, a Blue Haven Island, Il gioco dell’assassino (pg. 234, € 9,90, trad. Luciana Pugliese) prende il titolo dal gioco omonimo che riunisce alcuni ragazzini. Una sera delle tante a questo gioco viene accoltellato in circostanze poco chiare il sedicenne Kirk Cunningham. Come nelle migliori tradizioni thriller, tutti hanno un alibi. Ma a esser sospettato è Bill, fratello di Anna, che si metterà a indagare sulla duplicità del carattere di Kirk, ragazzo affettuoso ma anche sadico, per scagionare il fratello, arrivando a rischiare la vita. Scritto in maniera lineare, il romanzo riesce però a delineare molto bene le psicologie degli adolescenti, riuscendo a renderne “vere” le problematiche, senza con questo dimenticarsi di assestare qualche ottimo colpo di scena e di giocare con tensione e detection.