Gnu music festival, finale in Montagnola con 6 band

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Il 30 maggio gran finale dell’evento orchestrato da 7 locali di Bologna

 

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Chi: GNU music festival
Cosa:
finalissima del contest musicale tra band emergenti
Dove: Spazio Verde della Montagnola, piazza 8 agosto, Bologna
Quando: 30 maggio 2015
Costo: ingresso gratuito
Info: sito GNU

di Redazione

 

Dopo tre mesi di selezioni e uno di concerti nei sette locali del centro storico che formano la rete dello GNU…

Il 30 maggio gran finale dell’evento orchestrato da 7 locali di Bologna

  

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IN BREVE  Chi: GNU music festival  Cosa: finalissima del contest musicale tra band emergenti  Dove: Spazio Verde della Montagnola, piazza 8 agosto, Bologna  Quando: 30 maggio 2015  Costo: ingresso gratuito  Info: sito GNU

 

di Redazione

 

Dopo tre mesi di selezioni e uno di concerti nei sette locali del centro storico che formano la rete dello GNU – Macondo, Altotasso, Barazzo Live, Celtic Druid, Black Cat, Caffetteria Maurizio e Senza Nome – è giunto il momento della finale.

La manifestazione musicale, patrocinata dal Comune di Bologna e sponsorizzata dalla birra Ichnusa, vedrà succedersi – sabato 30 maggio – sul palco dello Spazio Verde della Montagnola, a partire dalle 18:30, sei band: Mezzania, Quello D’Arezzo, Riccardo Paradoz, Sammy Osman, Stranivari e L’Edera.

Dalla musica gitana ai canti popolari, passando per il jazz e il cantautorato, con ampi détour nel pop e nel rock. Scelte con il loro brano inedito tra le settanta formazioni iscritte al festival per essere tra le quarantadue partecipanti alle seconde selezioni, quelle fatte sui social network tramite giuria popolare, hanno poi suonato dal vivo dove sono state votate nuovamente dal pubblico presente. Si sono così guadagnate – duramente – la finale. Suoneranno mezz’ora ciascuna lungo tutta la serata, finché una di loro sarà proclamata vincitrice di questa prima edizione dello Gnu Music Festival.

Oltre al premio della giuria popolare verranno assegnati diversi altri premi, tra cui quello del main partner, i Raw Studios di Epifonica Sound Lab, che offriranno a uno dei finalisti una settimana in sala di registrazione professionale, seguiti da specialisti del settore. Presenteranno la serata gli speaker della trasmissione La Rapsodica di Radio Città Fujiko.

ECCO TUTTI I FINALISTI:

Mezzania
Mezzania, all’anagrafe Mariantonietta Mazzeo, è una giovane cantautrice della provincia di Foggia trasferitasi a Bologna per motivi di studio. Fortemente legata alle sue radici, esprime in musica tutto l’attaccamento per la tradizione della sua terra d’origine con uno stile in cui il sud è sempre molto presente. Testi impegnati nel solco dei grandi cantautori italiani da cui trae ispirazione. I Mezzania sono anche Francesco Pinto (chitarra),  Michele Condini (trombone),  Gina Battista (percussioni). Il brano originale con cui si è iscritta al festival è “Ma che senso ha”.

Sammy Osman
Musicista lunatico e romantico in grado di mescolare jazz, cantautorato e folk. Molto presenti i suoni dal sapore gitano, Sammy Osman richiama a volte Vinicio Capossela, altre volte Mannarino, altre ancora Goran Bregovic, pur mettendoci sempre del suo. Formazione ricca composta da sei elementi. Sammy Osman: chitarra e voce, Riccardo Morandini: chitarra, Federico Caruso: clarinetto, Antonello Sabatini (contrabbasso), Carla Marulo (percussioni e voce), Alberto Bazzoli (pianoforte, tastiere, fisarmonica). Il brano originale con cui si è iscritto al festival è “La sposa cadavere”.

Quello D’Arezzo
Ancora lo stanno cercando quello d’Arezzo, Roberto Bernardini (voce e chitarra), Carlo Solimani (chitarra) e Nadia Scolaro (percussioni). Dell’impresario fantasma che ha messo su la band si conosce solo la sua provenienza. Dei senesi QDA invece si sente la musica, fresca e divertente, ironica e attuale, con un chiaro amore per la melodia italiana. Il brano originale con cui si sono iscritti al festival è “Biodinamica”, un pezzo scherzoso su alcune ossessioni contemporanee in fatto di cibo.

Riccardo Paradoz
Un po’ menestrello, un po’ cantautore, un po’ guitto, Riccardo Paradoz è soprattutto un cantastorie. Non è un caso che tra i suoi riferimento ci sia anche Jannacci. Scrittore e affabulatore, Paradoz ha fatto commuovere tanti con il brano che ha presentato allo Gnu “Bologna, io non ti amo né ti odio ma però…”. Con Riccardo Paradoz (voce) suonano Elisa Misolidio (chitarra), Antonio Rapa (batteria), Francesco Guarino (chitarra elettrica), Piero Lucchetti (basso).

Stranivari
La musica vista con le lenti dello swing appare subito scanzonata, allegra, ballabile. Gli Stranivari di rivisitazioni di questo tipo hanno fatto un’arte, prendendo a piene mani dai capisaldi della musica italiana. Da Urbino arrivano Federico Del Bianco (voce e chitarra), Luca Filipponi (chitarra e voce), Leonardo Battistelli (basso, voce e trombone) e Andrea Carloni (batteria). Il brano originale con cui hanno passato le prime selezioni è “C’est la vie”.

L’Edera
Giulia Calì e Anna Arena Chartroux sono due palermitane che si incontrano a Bologna. Come accade a tante e tanti, scoprono sotto le Due Torri la comune passione per la musica. La prima suona l’ukulele e canta, la seconda è una pianista di formazione classica: insieme sono un duo originale e delicato che unisce le note malinconiche del piano ai suoni infantili dell’ukulele. Il loro brano originale si intitola “Prendersi cura di una pianta”.

22 maggio 2015

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