Andare per collane: “BaBAO”, BAO Publishing [3/3]

Tre collane che invitano alla lettura: itinerari non turistici, noir e avventure a fumetti per adolescenti

IN BREVE Cosa: presentazione di collane editoriali

Collane. No, non quelle che adornano il collo delle donne, ma collane editoriali. Ne nascono sempre, segno di un laboratorio ideativo che fa onore al mercato editoriale italiano, da sempre in crisi (e forse appunto questo sempre attivo).

DAL NOIR ALL’AVVENTURA A FUMETTI

Amate i fumetti, a tal punto che casa vostra trabocca di graphic novel, spillati da edicola e compagnia cantando. Anche in questo caso vorreste che la vostra prole leggesse qualcosa di consono con la sua giovane età. Ok, Topolino fa sempre bene. Qualcosa di altro lo si trova girando per i cataloghi di molte case editrici per ragazzini, ma il desiderio che vi resta inappagato è una collana di graphic novel completamente dedicata alla minore età. Ecco, qui un rimprovero ci starebbe bene. Perché, se amate il fumetto, dovreste già conoscere BaBAO, la linea editoriale creata in seno a BAO Publishing espressamente per il pubblico dei più piccoli (d’accordo, è vero: non solo, ma soprattutto, per loro).

BaBAO è riconoscibile già dal logo autonomo, disegnato da Lorenza Natarella. Non solo. Se si guarda la quarta di copertina si trova sempre l’indicazione della fascia di età consigliata. Le fasce o meglio, i livelli, di età sono tre. Al Livello 1 troviamo i fumetti Pre-school: libri dai colori vivaci e divertenti. Per la fascia 6-11 anni, ecco il Livello 2. Qui la fanno da padroni avventura e azione, ma anche storie esemplari di amicizia e di coraggio. Arrivati al Livello 3 si è già fra gli Young Adult. Forse in maniera un po’ azzardata, ma tant’è. Qui le storie parlano direttamente agli adolescenti, soprattutto quelli di oggi, ma anche a un pubblico più maturo. Così i toni si fanno meno ariosi, i sentimenti più ruvidi al pari del rapporto che li lega all’inconscio. Anche il tratto non segue più il canone estetico totalmente naturalistico; si sporca, si deforma, seguendo in buona sostanza le nuove strade sperimentate nel graphic novel contemporaneo.

Esempio guida è La principessa spaventapasseri (pg. 156, € 19), opera di Federico Rossi Edrighi prima uscita per BaBAO nel 2016. Un tratto sporco, spigoloso accompagna l’incontro dell’adolescente Morrigan con il Signore dei corvi, incarnazione della perversità del mondo, della brama, della fame insaziabile che mette a repentaglio ogni altra cosa. Ambientato in una Inghilterra rurale, il romanzo grafico di Edrighi, mette in pagina le difficoltà di crescere della protagonista, le scelte di posizione da compiere che il repentino entrare nel mondo degli adulti impone e la rabbia che tutto ciò provoca come reazione primaria. Una bella storia di formazione, molto dinamica La principessa spaventapasseri, che rinnova la tradizione delle storie di passaggio, i loro miti, le loro simbologie.

I due volumi più recenti della collana sono produzioni originali firmate da autori italiani e si collocano proprio in questo terzo livello. Accomunati al lavoro di Edrighi anche nel formato (15×21, cartonato), raccontano anch’essi storie che impattano proprio su quel passaggio cruciale dettato dall’adolescenza. Lo fanno in modo diverso, ma sempre giocando con un mondo fantastico che si proietta nel mondo reale o viceversa per dare una scossa ai protagonisti, una spinta a prendere coscienza di se stessi, di quel che sono le loro caratteristiche, per dare un nome alle loro emozioni e a se stessi.

A questo proposito risulta molto interessante lo sviluppo proposto in Uma del mondo di sotto (pg. 232, €18), opera di Marta Baroni. Romana, ma bolognese per studi e formazione, Baroni propone nelle tavole del suo ultimo lavoro “un mix letale di teen drama, fantasy e kawaii”. Chi ha orecchie quindi intenda. Per gli altri, basti sapere che Uma è una ragazzina vichinga adottata, il cui unico desiderio sarebbe di trovare la sua vera famiglia e non sentirsi angariata dalla matrigna. Desideri che potrebbero essere esauditi quando si imbatte nel pozzo dei desideri. Ma vi cade all’interno, scoprendo il Mondo di sotto e diventandone più la dittatrice che la regina. Cosa che la porta a sostituire la capacità di desiderare con quella velenosissima di volere. Chissà come andrebbe a finire se un ragazzino, secoli dopo, inseguendo il sogno dell’amore non si imbattesse in lei vedendo trasformata la sua vita oltre che quella di Uma.

Insomma, siamo davanti a una favola, giocata su più registri, come si compete appunto alle favole contemporanee che vogliono far comprendere ai propri lettori quanto sia importante non perdere di vista i propri desideri, quelli a cui veramente si tiene.

L’altro romanzo grafico di BaBAO è firmato da Michele Monteleone e Marco Matrone e si intitola Senzombra (pg. 156, € 17). Lo si può definire a tutti gli effetti un fantasy, ma calato nella contemporaneità di alcuni oggetti (telefonino, sneakers). Anzi, lo si può definire come un romanzo apertamente citazionista, che ha un pubblico di riferimento certo nei ragazzi delle ultime generazioni.

Difatti, è impossibile non notare i riferimenti agli Shonen manga, ai videogiochi, come anche alla caotica invasione di universi che Bryan Lee O’Malley ha messo in atto alcuni anni fa nella serie Scott Pilgrim, per quanto qui il tratto e la composizione delle tavole si volgano apertamente verso Bastien Vivès. Tutti riferimenti che vanno però a braccetto con il tema dell’ombra e quindi con un riferimento neanche tanto peregrino a Peter Pan e ai bambini perduti. Sì, perché al quindicenne Tristan è stata strappata l’ombra e con lei la possibilità di diventare adulto. È diventato un Senzombra, un cacciatore di taglie. Questo il lavoro cui è obbligato per accumulare “anigemme”, riscattare l’ombra e così poter tornare ad avere una vita normale in cui si cresce, si va a scuola, etc.

A “sostenerlo”, l’incontro con Rita, ragazza tosta ed espansiva, tutto il suo contrario. Fra i due si sviluppa una forte trama romance, che strizza fortemente l’occhio al pubblico degli adolescenti, ma che è condotto con sensibilità e onestà. Un buon romanzo, dove l’avventura ha come fine non tanto la scoperta di sé, ma il riscatto letterale della propria persona per avere la possibilità di decidere del proprio destino.