Il non-compleanno di Alice e la II Guerra Mondiale: terza incursione nella bookfair per ragazzi

Le proposte di Einaudi, Rizzoli, De Agostini, Giralangolo e Lapis

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IN BREVE Cosa: Bologna Children’s Book Fair 2015 Dove: Fiera di Bologna, viale della fiera 20 Quando: dal 30 marzo al 2 aprile 2015 Immagine: dettaglio della copertina di Raccontami di un giorno perfetto

[Per leggere la prima parte delle anteprime dalla Fiera, questo è il link]
[Per leggere la seconda parte delle anteprime dalla Fiera, questo è il link]

Dovrebbero essere gli anni in cui si commemora il centenario della Prima guerra mondiale. In realtà sembra che a essere ricordato sia molto più il Secondo conflitto mondiale. Così fra le novità della torinese Giralangolo, troviamo un bel romanzo ambientato in Norvegia fra il 1940 e il 1945 durante l’occupazione nazista. Scritto da Margi Preus e tradotto con molta cura da Aurelia Martelli, Il segreto di Espen (pp. 312, € 14) ricostruisce fatti realmente accaduti anche se i personaggi sono inventati, compreso il protagonista. Il quattordicenne Espen è però il calco di Erling Storrusten, che all’epoca aveva quell’età. Dentro il racconto, che unisce romanzo di formazione a romanzo avventuroso, la Preus inserisce molte delle esperienze di Storrusten: dal suo unirsi alla resistenza fino a diventarne un nome di spicco; dalle azioni contro i nazisti ai rapporti di amicizia; dall’innamoramento per Solveig alla fuga rocambolesca in Svezia. Pubblicato per la prima volta nel 2012 Il segreto di Espen è costruito su un impeccabile crescendo di tensione, ma sopratutto su personaggi ben delineati psicologicamente e su una attenta selezione dei dettagli storici. Un amalgama vincente, che permette di raccontare ai ragazzi d’oggi, così lontani da quegli avvenimenti, un periodo altamente tragico della Storia contemporanea.

Ha sempre a che fare con il secondo conflitto mondiale In piedi nella neve (pp. 181, € 11), scritto per Einaudi ragazzi da Nicoletta Bortolotti. Il romanzo è ambientato a Kiev nel 1942, sotto l’occupazione della Wehrmacht e si centra su un episodio che potremmo definire epico, ma dal risvolto tragico. Parliamo della partita di calcio fra gli ex campioni ucraini della Dynamo e i soldati nazisti disputatasi nello stadio Zenit il pomeriggio del 9 agosto. È quella che viene ricordata come la “partita della morte” perché in seguito costò la vita a buona parte della squadra ucraina. Vicende e retroscena di quella gara, vengono esposti dalla voce di Sasha, la figlia tredicenne del portiere Nikolai Trusevic?. Sasha vi aggiunge il racconto del come fosse vivere nel terrore, sotto il giogo tedesco, è le difficoltà di essere una ragazza che ama il calcio. Lei è infatti figlia di tanto padre e non comprende una società in cui le donne non possano andare in campo. Il vero fuoco del libro resta però la partita, segnata dalle minacce dei nazisti decisi a piegare in ogni modo lo spirito di un popolo. Questo evento è il tema portante del libro, la difesa della propria dignita` di persone e delle proprie scelte anche in stato “di cattività”. Se ricordate Fuga per la vittoria, film del 1981 diretto da John Huston, sapete grosso modo di cosa narra In piedi nella neve. Se non lo avete visto, correte a farlo, ma solo dopo aver letto questo libro.

Tommaso Percivale in Messaggio dall’impossibile (pp. 202, € 11), sempre per Einaudi ragazzi, sposta la narrazione durante il periodo della Guerra fredda e della competizione per la conquista dello spazio fra Stati uniti e URSS. E la scelta di ambientarla nel 1961 non è casuale: il 12 aprile Juri Gagarin viene lanciato nello spazio, gli avvistamenti di UFO si sprecano, la fantascienza vive un periodo di grande splendore. Ma in quello stesso anno a Torino si inaugura l’Expo. In questa città vivono Buccia e Jack, due amici quattordicenni, radioamatori ossessionati dall’idea dei complotti, che vedono ovunque, che cercano ovunque. La ricerca li porta a una notizia clamorosa. Pare che qualcuno abbia registrato gli ultimi minuti della prima cosmonauta sovietica. Lei è una “cosmonauta perduta”, morta non si sa come, di cui l’URSS nega la stessa esistenza. È un invito a nozze per i due, che intuiscono un retroterra di segreti da scoprire assolutamente. Però Jack capta un messaggio che non avrebbe dovuto ascoltare, e scompare nel nulla. A Buccia il compito di ritrovarlo, grazie all’aiuto di un’amica radioamatrice, Vic. Da qui in poi l’avventura mescola spie, scienza, fantascienza, number station, complotti in modo serrato e avvincente, per giungere a un finale in cui la realta` incontra la fantasia, trasformandola in ragione.

Di sicuro c’è che nel 2015 si festeggiano i 150 anni di Alice, il personaggio inventato da Lewis Carroll. Per l’occasione Lapis propone Vietato leggere Lewis Carroll (pp. 208, € 11,50, trad. Marta Palazzesi) dello spagnolo Diego Arboleda. Ambientato nella New York del 1932, il romanzo vede la giovane istitutrice Eugéne Chignon evitare in tutti i modi di parlare di Carroll con la sua protetta Alice Welrush, che somiglia ed è innamorata fino all’ossessione dal personaggio di Carroll (in casa Welrush è perciò bandito tutto quanto abbia a che fare con quei due romanzi). Per questo dovrà nasconderle che in città si sta organizzando una festa per il centenario del suo narratore preferito, alla presenza di Alice Liddell, una dolce signora ottantenne ma soprattutto l’ispiratrice di quell’altra Alice. Esilarante, ironico, ricco di giochi linguistici e personaggi dolci quanto assurdi, ben delineati dalle chine di Rau´l Sagospe Vietato leggere Lewis Carroll è indirizzato a un pubblico dagli otto anni, ma non guasterebbe che a leggerlo fossero gli adulti.

Potremo dire che Nemo. Il ragazzo senza nome, licenziato da Davide Morosinotto per Rizzoli (pp.235, €) ha a che fare con la prefantascienza, ma gli faremmo torto almeno in parte. Qui siamo davanti a uno spin off di Ventimila leghe sotto i mari, al riempimento di un vuoto narrativo su un personaggio centrale di quel romanzo. Morosinotto inizia qui a raccontarci la storia di un ragazzo destinato a diventare il capitano del sottomarino Nautilus immaginato da Jules Verne. Un esercizio di stile, forse. Di certo un modo di raccontare “a ritroso” già felicemente sperimentato e che in questo caso si svilupperà in tre volumi. Si parte dal 1829 quando un ragazzo dalla pelle scura arriva nei dintorni di Parigi per stabilirsi in un collegio per gentiluomini accompagnato dal suo Nautilus, un mastino tibetano. Dice di aver perso il nome, per questo si fa chiamare Nemo. Fra quelle mura scoprirà di avere solo due amici: la giovane Ashlynn Taylor Woodsworth e il valletto Daniel, un ex acrobata. Loro sono come una nuova famiglia, a loro rivela la sua provenienza e il perché lui, il principe Dakkar, abbia perso il nome. Confessa inoltre che un misterioso Mister Zeta ha attraversato l’oceano per dargli la caccia e che lui ha una missione da compiere, costi quel che costi. Deve impedire che loschi figuri mettano le mani sulla Chiave della Corona, un gioiello particolarissimo, grazie al quale il possessore può regnare sul ricchissimo stato del Bundelkhand. Da qui parte una avventura serrata, ricca di colpi di scena, che conferma l’abilità di Morosinotto in questo genere di narrazione.

L’avventura del padano Paolo Nori come scrittore per ragazzi è iniziata nel 2012 con Tredici favole belle e una brutta e continua ora, sempre per Rizzoli, con La bambina fulminante (pp. 190, € 13). Nel libro si narra di Ada, una bimba di dieci anni “alta e con le gambe lunghe” e piedi che calzano di già il 39, con dei genitori a suo modo di vedere certamente strani, non perché vivono in due case, ma perché si chiamano Lucia e Lucio. A parte questo Ada è capace di far avverare gli accidenti che manda verso gli altri. Ma solo se si esprime in rima. In caso contrario, non accade nulla. Scoperto questo “potere” Ada comprende abbastanza in fretta che, proprio come per i supereroi Marvel, da esso deriva una grande responsabilità e decide di rinunciare alla propria potenza e mettersi in balia della propria impotenza. Stralunato quanto felicissimo nella scrittura, La bambina fulminante è un dialogo riuscito per quanto a distanza fra un padre e una figlia.

Per DeAgostini viene pubblicato Raccontami di un giorno perfetto, di Jennifer Niven. È la storia di Violet e Finch, due ragazzi fragili. Finch lotta da anni con la depressione, Violet ha subito la perdita della sorella in un terribile incidente d’auto. I due si incontrano per un progetto scolastico e scoprono di somigliarsi più di quanto abbiano mai immaginato. Ma se per lei questo segna un nuovo inizio, per lui è l’inizio della fine…
Un romanzo commovente, ma sincero, anche se indubbiamente segue l’onda dei fidanzati di John Green in Colpa delle stelle, vero caposaldo in materia di drammi adolescenziali.
Se volete saperne di più, la Niven sarà in biblioteca Salaborsa Ragazzi, Sala adolescenti martedì 31 marzo alle ore 12.15.

29 marzo 2015

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